venerdì 30 aprile 2010
καλό ανταρτών!
domenica 25 aprile 2010
IL "25 APRILE" DEL PIAVE.
Mattina del 25 aprile, accendo la tv, vado su La7 e vedo l’immagine di Teodoro Bontempo nel solito dibattito sull’aria fritta. Segno dei tempi. E sempre parlando di aria fritta, vedo anche, Morando che ci parla di “italiani”, che occorre una riforma delle istituzioni, ma come al solito queste parole retoriche non dicono nulla. Aria fritta. Anche Geronzi è un italiano. È stato inquisito dalla magistratura, interdetto, ma diventa presidente delle Generali, di uno dei maggiori gruppi della finanza italiana. Morando, D’Alema, Fassino, tutti abili a parlare di cambiamenti, di italiani, di paese, senza dire nulla in sostanza. Torniamo alle sane categorie. Che male c’è a dire: io sostengo le classi più basse nella scala sociale, le tutelo dalle politiche voraci di una destra che sta dilagando, dai potentati finanziari che dettano l'agenda e fanno come l'asso piglia tutto? Difendo il bene comune, l’acqua dalle privatizzazioni, la salute delle mille forme di inquinamento e avvelenamento dell’ambiente... Che male c’è? Questo sarebbe stato un bel discorso per il 25 aprile da parte di un esponente del PD.
Non basta andare a trovare dei lavoratori, come fa Bersani, eparlare di economia in generale e di interessi nazionali. Non ci sono interessi nazionali, Bersani! Se stanno a magnà tutto! Si stanno spartendo il paese a danno delle fasce più deboli. Ma dire questo non basta, se lo si lega a non meglio precisati "interessi del paese". Sono stronzate che lasciano solo spazio alla politica vera, di inciucio con i grandi gruppi economici. Gli amici dei PD si chiamano Passera, Colaninno...
Bel 25 aprile, l’ennesimo, istituzionale, con la fanfara che suona per l’ennesima volta il Piave. Che cazzo c’entra il Piave?! Avete sbagliato guerra. Se ci fosse ancora l’inno di Scipione in Africa suonereste quello, quello delle guerre puniche, pur di non suonare Bella ciao, che non è un inno comunista, ma dei partigiani tutti, della Resistenza, dalle Brigate Garbaldi ai fazzoletti blu badogliani, passando per GL. Ma per i papaveri istituzionali, la Resistemza è un liturgia che ammette anche il piccone del Cavaliere.
E qui veniamo a Berlusconi, che oggi, giornata della Liberazione dal nazi-fascismo e di riscatto nazionale dall’infamia del fascismo, della guerra e delle leggi razziali, l’esponente di un governo che sta creando cittadini serie A e feccia extra-comunitaria, che sta estendendo la cancrena razzista con tutti i suoi egoismi di campanile, in tutto il paese, ci parla di riforme. Dice le stesse cagate di Morando, parla di riforma delle istituzioni, della seconda parte della carta costituzionale, di “Italia del futuro”. Aria fritta. Ma nei fatti ormai sappiamo bene cosa sarà l’Italia federalista di Berlusconi e della Lega. Il colpo di grazia a un paese che sino ad oggi, almeno sulla carta, si basava sui diritti civili, politici, religiosi, di etnia.
E sull’aria fritta che vendono a noi, si metteranno d’accordo sulle questioni concrete. Il Piave che mormora mette a posto tutto.
mercoledì 21 aprile 2010
Kalashinokov e carrello della spesa.
domenica 18 aprile 2010
VALORI CONDIVISI, O E' LA FINE...
Con questa, La Russa e soci hanno toccato il fondo. In discussione ci sono valori profondi, che la società italiana dava per acquisiti, scontati, inviolabili, prima che Berlusconi sdoganasse i fascisti, facesse volare alto la Lega, imponesse al paese l’arbitrio del più forte, l’ambiguità delle relazioni con le mafie, la discriminazione per sesso, etnia, cultura, religione.
C’è infatti un filo che lega l’ignavia complice della diplomazia del governo sul caso Emergency e i bambini a casa dalla mensa ad Adrio, o fuori dai pulmini a Padova, nei migranti minorenni messi in detenzione nei centri di permanenza temporanea o rispediti a casa, nei profughi dentro le topaie, nelle schedature dei bambini rom... e potrei continuare in una litania di “belle imprese” razziste e forcaiole.
Il filo è l'affermazione di valori improntati sul più lurido egoismo di casta, della logica del più forte, della definizione della propria identità contro la diversità dell'altro, etica o no, l'inutilità di tutto quello che non è funzionale a far soldi, creare e gestire potere. Questo è.
Il paese civile c’è, risponde, lotta. Ma non ha un vero punto di riferimento. Non ce l’ha in un PD incoerente e opportunista. Non c’e l’ha in una sinistra radicale litigiosa, gruppettara e autoreferenziale. Non ce l’ha in un grillismo che sfocia nell’apoliticità del “non sono di destra né di sinistra”. Non ce l’ha in un’intellettualità che ha mandato il cervello all’ammasso e vive di posizioni di rendita elitarie. Non ce l’ha proprio. Eppure c’è, esiste e resiste.
Avevo posto nei miei precedenti nterventi sul blog, la questione democratica come la questione centrale per il paese e per le classi popolari. Lo sviluppo dello scontro politico a destra conferma la mia tesi. Paradossalmente (ma mica tanto!), l’affermazione di una destra democratica fa bene alla democrazia italiana. La sinistra dovrebbe muoversi per favorire la genesi di un soggetto politico di centro-destra che sia un vero interlocutore nella dialettica delle parti, che riconosca valori comuni e condivisi esattamente come in Francia, nel Regno Unito, nelle democrazie più mature. Superando il piduismo filoclericale, il golpismo da operetta, che tra quattro risate e un culo di velina, ci sta portando nel baratro della crisi economica più nera e verso un conflitto civile.
lunedì 12 aprile 2010
LA GUERRA SPORCA DELLA NATO AL PACIFISMO MILITANTE
sabato 10 aprile 2010
IKEA, VAI A CAGARE.
lunedì 5 aprile 2010
“LASCIATE CHE I PAMPINI FENGANO A ME...”
Solo noi italiani ci possiamo bere le stronzate dei nostri telegiornali. E non ci accorgiamo che il potere ecclesiale, complici PdL e leghisti, fascisti e razzisti d’ogni risma, sta minando le basi della civile convivenza, le premesse di qualsiasi progresso sociale che solo la laicità delle istituzioni, dello Stato, può garantire.
Ma quale diritto alla vita paparatzi e bagnasco! Ce lo state fottendo con il vostro oscurantismo! Guardate a un pezzetto di carne informe e incosciente e ve ne fregate se le famiglie si disgregano a causa di disoccupazione, droga, debiti, se dilagano discriminazioni etniche, religiose, sessiste!
Ovviamente la mia non è una polemica contro il mondo cattolico in sé: “grazie a dio”, a differenza dei vari pastori sparasentenze, una gran parte dei cattolici usano il buon senso. Ma questa chiesa, per come è, nelle sue gerarchie, merita di essere spazzata via, lasciando posto alle libertà e ai diritti civili. Neppure il matrimonio per chi ha l’abito talare hanno concesso. La storia non ha loro insegnato nulla. E infatti, in tutto il mondo la chiesa cattolica è in crisi. Solo in Italia vengono fatte leggi per rimpiguare le casse di istituti scolastici privati, la maggior parte, guarda caso, gestiti dalla chiesa. Pecunia non olet. Quando si tratta di invocare il voto “giusto” per una destra opportunista, che cavalca gli umori ecclesiali, i nostri porporati non si tirano indietro. E, quindi, viva i puttanieri di governo, le croci celtiche e i riti padani alle sorgenti del Po.
In realtà, ormai, la contraddizione tra società civile da una parte, priva di forze politiche corenti e di una vera opposizione, ma ben presente e in via di crescita, e oscurantismo medievale dall’altra, diventa sempre più stridente.
Non saranno tre anni gestione tranquilla di un fascismo clericale imperante. No di sicuro.