venerdì 30 aprile 2010

καλό ανταρτών!


Primo maggio con i lavoratori e il popolo greco. Mentre i sindacati tedesco e svedese non sostengono vergognosamente le lotte e le mobilitazioni dei sindacati greci, da più parti giunge agli ellenici la solidarietà delle organizzazioni sindacali e delle forze politiche della sinistra europea.
Solo la coscienza politica unitaria, internazionalista e la critica sociale al modello economico neoliberista può riportare al protagonismo il mondo del lavoro. La coscienza che ciò che sta accadendo alla Grecia non è un problema greco, ma di tutte le classi lavoratrici, di tutti i ceti sociali subalterni, dei cittadini europei e della comunità mondiale. La finanziarizzazione dell'economia, le speculazione dei potentati e delle lobby finanziarie sta distruggendo l'economia reale, creando disoccupazione e miseria, consegnando alle generazioni future eco-sistemi devastati. Le manovre economiche del FMI e della CEE servono solo a prolungare l'agonia di un modello economico-sociale che va cambiato con forme di controllo collettivo e statale dell'economia, per la coesione sociale, i diritti e la democrazia reale degli stati e delle comunità, la decrescita e la valorizzazione dei territori e delle risorse, la messa al centro del bene comune, il dialogo e la pace come azione diplomatica. Lottare per il socialismo, in sintesi.

La crisi non la devono pagare gli operai, i precari, i migranti. Le guerre tra poveri e la xenofobia che emergono dalle paure profonde e dall'ignoranza alimentata dai media, vanno disattivate con un lavoro di massa, una presenza sul territorio, contendendo il terreno alle forze del capitale e al razzismo con ogni mezzo lecito e con l'autodifesa militante. Con i corpi e con le idee.

Urge una nuova internazionale dei lavoratori e delle classi popolari. Per questo la Grecia è un grande banco di prova per i movimenti antagonistici al capitale.

domenica 25 aprile 2010

IL "25 APRILE" DEL PIAVE.




Mattina del 25 aprile, accendo la tv, vado su La7 e vedo l’immagine di Teodoro Bontempo nel solito dibattito sull’aria fritta. Segno dei tempi. E sempre parlando di aria fritta, vedo anche, Morando che ci parla di “italiani”, che occorre una riforma delle istituzioni, ma come al solito queste parole retoriche non dicono nulla. Aria fritta. Anche Geronzi è un italiano. È stato inquisito dalla magistratura, interdetto, ma diventa presidente delle Generali, di uno dei maggiori gruppi della finanza italiana. Morando, D’Alema, Fassino, tutti abili a parlare di cambiamenti, di italiani, di paese, senza dire nulla in sostanza. Torniamo alle sane categorie. Che male c’è a dire: io sostengo le classi più basse nella scala sociale, le tutelo dalle politiche voraci di una destra che sta dilagando, dai potentati finanziari che dettano l'agenda e fanno come l'asso piglia tutto? Difendo il bene comune, l’acqua dalle privatizzazioni, la salute delle mille forme di inquinamento e avvelenamento dell’ambiente... Che male c’è? Questo sarebbe stato un bel discorso per il 25 aprile da parte di un esponente del PD.

Non basta andare a trovare dei lavoratori, come fa Bersani, eparlare di economia in generale e di interessi nazionali. Non ci sono interessi nazionali, Bersani! Se stanno a magnà tutto! Si stanno spartendo il paese a danno delle fasce più deboli. Ma dire questo non basta, se lo si lega a non meglio precisati "interessi del paese". Sono stronzate che lasciano solo spazio alla politica vera, di inciucio con i grandi gruppi economici. Gli amici dei PD si chiamano Passera, Colaninno...


Bel 25 aprile, l’ennesimo, istituzionale, con la fanfara che suona per l’ennesima volta il Piave. Che cazzo c’entra il Piave?! Avete sbagliato guerra. Se ci fosse ancora l’inno di Scipione in Africa suonereste quello, quello delle guerre puniche, pur di non suonare Bella ciao, che non è un inno comunista, ma dei partigiani tutti, della Resistenza, dalle Brigate Garbaldi ai fazzoletti blu badogliani, passando per GL. Ma per i papaveri istituzionali, la Resistemza è un liturgia che ammette anche il piccone del Cavaliere.

E qui veniamo a Berlusconi, che oggi, giornata della Liberazione dal nazi-fascismo e di riscatto nazionale dall’infamia del fascismo, della guerra e delle leggi razziali, l’esponente di un governo che sta creando cittadini serie A e feccia extra-comunitaria, che sta estendendo la cancrena razzista con tutti i suoi egoismi di campanile, in tutto il paese, ci parla di riforme. Dice le stesse cagate di Morando, parla di riforma delle istituzioni, della seconda parte della carta costituzionale, di “Italia del futuro”. Aria fritta. Ma nei fatti ormai sappiamo bene cosa sarà l’Italia federalista di Berlusconi e della Lega. Il colpo di grazia a un paese che sino ad oggi, almeno sulla carta, si basava sui diritti civili, politici, religiosi, di etnia.

E sull’aria fritta che vendono a noi, si metteranno d’accordo sulle questioni concrete. Il Piave che mormora mette a posto tutto.

mercoledì 21 aprile 2010

Kalashinokov e carrello della spesa.




Con Kalashinikov e pistole. Come se andassero a fare la spesa. La camorra si muove così a Pozzuoli, come in tutto il napoletano. In questo caso sembra che i motivi fossero passionali. Ma la sostanza non cambia. La camorra, la mafia e la 'ndrangheta spadroneggiano sui commercianti. Miliardi il giro d'affari. Inquantificabile. Ma per Berlusconi a danneggiare il paese sarebbero i giornalisti e le persone di cultura, registi, scrittori che descrivono il sistema mafioso. A screditare l'Italia sarebbero i Saviano. Berlusconi deve raccontare tante cose alla magistratura: il ruolo suo e di Dell'Utri nel periodo delle bombe di Milano e Firenze. Ma il puttaniere di palazzo disquisisce sull'immagine rovinata, a suo dire, da chi descrive il dramma dei commercianti, la devastazione di interi territori dell'Italia, da chi denuncia la lebbra delle mafie. Questo sarebbe il presidente del consiglio del nostro paese...

domenica 18 aprile 2010

VALORI CONDIVISI, O E' LA FINE...

C’è voluta una manifestazione di 50 mila persone, l’incatenamento di attivisti ma, soprattutto, la presa di posizione della Comunità Europea, per arrivare alla liberazione dei tre sanitari di Emergency. Se fosse stato per il governo Berlusconi, i tre volontari, che va ricordato, sono in Afghanistan per curare le persone, in un’opera di alto valore civile ed etico, sarebbro rimasti nelle galere afghane ad interim. Che diamine, mica erano contractor fascisti e paramilitari come la banda dei quattro sequestrati in Irak!

Con questa, La Russa e soci hanno toccato il fondo. In discussione ci sono valori profondi, che la società italiana dava per acquisiti, scontati, inviolabili, prima che Berlusconi sdoganasse i fascisti, facesse volare alto la Lega, imponesse al paese l’arbitrio del più forte, l’ambiguità delle relazioni con le mafie, la discriminazione per sesso, etnia, cultura, religione.


C’è infatti un filo che lega l’ignavia complice della diplomazia del governo sul caso Emergency e i bambini a casa dalla mensa ad Adrio, o fuori dai pulmini a Padova, nei migranti minorenni messi in detenzione nei centri di permanenza temporanea o rispediti a casa, nei profughi dentro le topaie, nelle schedature dei bambini rom... e potrei continuare in una litania di “belle imprese” razziste e forcaiole.

Il filo è l'affermazione di valori improntati sul più lurido egoismo di casta, della logica del più forte, della definizione della propria identità contro la diversità dell'altro, etica o no, l'inutilità di tutto quello che non è funzionale a far soldi, creare e gestire potere. Questo è.


Il paese civile c’è, risponde, lotta. Ma non ha un vero punto di riferimento. Non ce l’ha in un PD incoerente e opportunista. Non c’e l’ha in una sinistra radicale litigiosa, gruppettara e autoreferenziale. Non ce l’ha in un grillismo che sfocia nell’apoliticità del “non sono di destra né di sinistra”. Non ce l’ha in un’intellettualità che ha mandato il cervello all’ammasso e vive di posizioni di rendita elitarie. Non ce l’ha proprio. Eppure c’è, esiste e resiste.


Avevo posto nei miei precedenti nterventi sul blog, la questione democratica come la questione centrale per il paese e per le classi popolari. Lo sviluppo dello scontro politico a destra conferma la mia tesi. Paradossalmente (ma mica tanto!), l’affermazione di una destra democratica fa bene alla democrazia italiana. La sinistra dovrebbe muoversi per favorire la genesi di un soggetto politico di centro-destra che sia un vero interlocutore nella dialettica delle parti, che riconosca valori comuni e condivisi esattamente come in Francia, nel Regno Unito, nelle democrazie più mature. Superando il piduismo filoclericale, il golpismo da operetta, che tra quattro risate e un culo di velina, ci sta portando nel baratro della crisi economica più nera e verso un conflitto civile.

lunedì 12 aprile 2010

LA GUERRA SPORCA DELLA NATO AL PACIFISMO MILITANTE


Che l'arresto e l'incriminazione dei tre connazionali di Emergency in Afghanistan sia una montatura è chiaro come il sole. Per cui non mi ci soffermo neppure per un nanosecondo. Le insinuazioni le lascio a personaggi schifosi come Minzolini, Frattini, portavoci vari e di vari livelli di un governo guerrafondaio che non sta certo in Afghanistan per "portare la democrazia", ma per affermare interessi economici e geopolitici ben precisi.
Piuttosto è importante sottolineare come per attaccare le posizioni scomode, e gli osservatori neutrali, la NATO non esiti ad orcherstrare operazioni spregiudicate, in appoggio del governo bamboccio di Karzai. La sinistra pacifista, sull'Afghanistan, dovrebbe tornare a forme di mobilitazione e boicottaggio militante pari a quelle del periodo della prima aggressione all'Irak. Invece, purtroppo, c'è un clima di assuefazione inquietante. Dopo i plastici di Vespa e i ruttiloqui di Ferrara, più nulla. Un PD oggi e un governo Prodi prima che ha appoggiato la guerra NATO in Afghanistan. Una complicità bipartisan di tutta la classe politica inciuciara. Fassino, prima di preoccuparsi dei presunti diritti violati a Cuba, dovrebbe pensare alle migliaia di civili afghani assassinati "per sbaglio" dal "fuoco amico" della NATO.
Non si può stare in silenzio. La sinistra deve tornare a mobilitarsi senza quei personaggi politici (vedi il gruppo dirigente ex-ds) che, sin dal governo D'Alema, con l'aggressione NATO alla ex-Yugoslavia, hanno sostenuto, dal governo e dall'opposizione, tutte le operazione di "peace keeping" dell'Alleanza Atlantica nel mondo.
La sinistra deve prendere esempio dalla società civile, da uomini come Gino Strada e ricostruirsi su queste basi prima ancora che politiche, etiche, per costruire una vera idea di alternativa. Che non è fatta di guerre mascherate ed eccidi sottaciuti e giustificati, di complicità omertose e in malafede con il militarismo post-guerra fredda e di rapina, spacciato per ordine democratico mondiale.

sabato 10 aprile 2010

IKEA, VAI A CAGARE.



Prende i tempi ai suoi dipendenti, su quanto stanno in bagno. Il colosso dell'arredamento di massa Ikea ha visto scendere in sciopero le maestranze della sede di Corsico, Milano. E giustamente. Siamo arrivati al punto i cui, i "fortunati" che hanno un posto di lavoro e una misera paga, sono costretti a sottostare a condizioni d lavoro da autentici negrieri.
A quando il water portatile per cassiere FALLAKUI?

lunedì 5 aprile 2010

“LASCIATE CHE I PAMPINI FENGANO A ME...”


La stampa di tutto il mondo stigmatizza la vergognosa omertà del Vaticano (anche verso gli organi inquirenti di mezzo mondo), Ratzinger in prima persona, sui tanti casi di preti pedofili. Ma in Italia, tutto questo è “acqua fresca”. E ci teniamo una chiesa cattolica che spara sulla pillola RU486, sulla legge 194, sulla ricerca e le staminali, sui diritti delle coppie di fatto e via dicendo.

Solo noi italiani ci possiamo bere le stronzate dei nostri telegiornali. E non ci accorgiamo che il potere ecclesiale, complici PdL e leghisti, fascisti e razzisti d’ogni risma, sta minando le basi della civile convivenza, le premesse di qualsiasi progresso sociale che solo la laicità delle istituzioni, dello Stato, può garantire.

Ma quale diritto alla vita paparatzi e bagnasco! Ce lo state fottendo con il vostro oscurantismo! Guardate a un pezzetto di carne informe e incosciente e ve ne fregate se le famiglie si disgregano a causa di disoccupazione, droga, debiti, se dilagano discriminazioni etniche, religiose, sessiste!

Ovviamente la mia non è una polemica contro il mondo cattolico in sé: “grazie a dio”, a differenza dei vari pastori sparasentenze, una gran parte dei cattolici usano il buon senso. Ma questa chiesa, per come è, nelle sue gerarchie, merita di essere spazzata via, lasciando posto alle libertà e ai diritti civili. Neppure il matrimonio per chi ha l’abito talare hanno concesso. La storia non ha loro insegnato nulla. E infatti, in tutto il mondo la chiesa cattolica è in crisi. Solo in Italia vengono fatte leggi per rimpiguare le casse di istituti scolastici privati, la maggior parte, guarda caso, gestiti dalla chiesa. Pecunia non olet. Quando si tratta di invocare il voto “giusto” per una destra opportunista, che cavalca gli umori ecclesiali, i nostri porporati non si tirano indietro. E, quindi, viva i puttanieri di governo, le croci celtiche e i riti padani alle sorgenti del Po.

In realtà, ormai, la contraddizione tra società civile da una parte, priva di forze politiche corenti e di una vera opposizione, ma ben presente e in via di crescita, e oscurantismo medievale dall’altra, diventa sempre più stridente.

Non saranno tre anni gestione tranquilla di un fascismo clericale imperante. No di sicuro.