domenica 31 gennaio 2010

QUELLI LI'...


Bersani è un politico di razza. Capace di districarsi tra bilanci e conti dello stato. I suoi discorsi hanno sempre una vena di pragmatismo. Parla di “ceti produttivi” mettendoci dentro anche i pescecani del capitale industriale, giocando sull’equivoco, come se non ci fosse una divisione sociale del lavoro. L’ho visto l’altra sera ad Anno Zero, da Santoro.

Parlando dei lavoratori sul tetto di Termini Imerese, li ha definiti “quelli lì” e “della gente”, che della gente poi fa quello che fa se non c’è una politica industriale seria.

Gli operai, quelli lì, quella gente. Ecco, è anche dal modo in cui si nominano i soggetti, che si vede una visione del mondo. Per Gramsci, Di Vittorio, per gran parte della storia del partito da cui Bersani proviene, gli operai non erano “quelli lì”. Erano il proncipale referente sociale di un progetto di costruzione di un’altra idea di società. Erano parte fondamentale delle classi oppresse e sfruttate. Oggi per i D’Alema, i Fassino, i Veltroni, i Bersani, quelli lì sono una parte del “paese”, neppure la più importante. In una notte in cui tutte le vacche sono nere.

Qualcuno dovrà pur spiegare loro (tempo sprecato...) che, al di là dei salotti televisivi e sociali che frequentano, c’è una parte del paese, la maggior parte, che non arriva alla terza settimana, che non ha prospettive e futuro, che perde il lavoro, che sale sui tetti. E che presto, mi auspico, potrà fare qualcos’altro.

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