martedì 29 dicembre 2009
LA BAGARRE BARESE.
martedì 22 dicembre 2009
lunedì 21 dicembre 2009
MA IL PD CHE CAZZO FA?
domenica 20 dicembre 2009
IlL PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA
sabato 19 dicembre 2009
UN AMOREVOLE REGIME CHE PRODUCE TARGET
ANARCHIA CAPITALISTICA
giovedì 17 dicembre 2009
LA REALTA' DEL PAESE: E' CHE SI VA VERSO L'AUTORITARISMO
martedì 15 dicembre 2009
IL DIRITTO ALL'ODIO
lunedì 14 dicembre 2009
I CRETINI
domenica 13 dicembre 2009
RIPRENDERSI LA PIAZZA E LA MEMORIA
SCONTRO INTERBORGHESE, CON TOTALE ASSENZA DELLA SINISTRA
sabato 12 dicembre 2009
PIAZZA FONTANA
Fu storia infinita per decenni e, alla fine, non si giunse alla verità e alla condanna dei colpevoli. Non furono mai individuati i mandanti, per precise volontà politiche. E' la storia di una strage, la prima grande strage di stato dopo Portella della Ginestra. E si può dire che sia una puntuale allegoria della storia del nostro paese: una democrazia condizionata da poteri forti, costellata di tentativi di colpi di stato, bombe, squadrismo fascista, servizi deviati, logge massoniche eversive. Ancora oggi si sa chi c'era dietro. Ma non si sa. Segreti di stato, coperture di stato, depistaggi di stato. Uno stato ambiguo, percorso da potenti spregiudicati e boiardi compiacenti.
Lo stragismo era l'espressione dei poteri dominanti sovranazionali, che puntavano a condizionare la vita politica italiana col fine di mantenere l'equilibrio internazionale tra USA e URSS, NATO E Patto di Varsavia. Ma anche oggi, che è caduta la cortina che divideva sistema capitalista e socialismo reale, resta e prende piede una nuova generazione di eversori dentro lo stato. Una compagine continuista, fatta di consorterie fasciste, che ora agiscono in forma autonoma, o meno condizionata dai servizi e dai personaggi politici d'oltreoceano, ma non per questo meno pericolose ed eversive: si è visto come la seconda repubblica sia nata sulle bombe e sul sangue versato da parte di servitori dello Stato, Falcone Borsellino. Bombe mafiose con fiumi di soldi e complicità di coloro che oggi sono al governo e che vogliono cambiare la Costituzione stessa.
L’epilogo processuale della strage di piazza Fontana, riassume l’epilogo di tanti altri casi come Ustica e altre stragi ancora. Finché il paese è in mano a queste classi dominanti, a questi gruppi di potere, il testimone dei segreti, delle coperture, delle complicità, continuerà a essere passato da mani ad altre. E l’impunità avrà il solo scopo di preparare la strada ad altre manovre ocure, sordide, sanguinose.
Finché avremo un’opposizione ignobile, piena di lati ambigui, dove non sai quando finisce l’onestà e inizia la connivenza basata su dei do ut des mentecatti, fatti sulla nostra pelle, c’è ben poco da sperare. Il PCI di allora e il PD di oggi. Anche questo è continuismo della peggior specie.
Oggi ci vorrebbe un movimento d’opposizione con la stessa intransigenza della sinistra extraparlamentare di quegli anni (che pur nel massimalismo dottrinario e dogmatico, aveva ragione su tutti i fronti), ma con più intelligenza politica. E soprattutto con un senso della Costituzione e dello Stato dei cittadini e della gente molto profondo. Un movimento non violento, democratico e civile, che riassumesse le aspettative di ceti medi sani, democratici e onesti e le istanze di giustizia sociale emergenti nelle classi popolari soprattutto in questa fase di crisi economica forte e devastante.
L’ho già detto in altri post: la questione fondamentale oggi è la questione democratica. L’attacco di Berlusconi ai poteri fondativi dello Stato, ai giudici, al Presidente della Repubblica, è il peggior attacco alla democrazia mai avuto dal dopoguerra ad oggi. È un evento sottovalutato dalle opposizioni parlamentari. È un altro passaggio di un lucido piano iniziato con le bombe siciliane del ’92, di Firenze e di Milano. Gelli sorriderà: ha avuto buoni allievi.
Sulla questione democratica, che deve vedere alleate forze politiche democratiche trasversali, deve innestarsi la forza propulsiva di una sinistra organizzata che indirizzi la ben auspicabile uscita dal berlusconismo piduista in una fase di ricostruzione sociale del paese. Di riaffermazione di diritti e di condizioni di vita adeguate per tutti. Di nuove forme di produzione e di rapporti nel lavoro. Di liberazione di energie sociali e della conoscenza per una ricerca e un’imprenditorialità virtuose. Per un controllo della collettività sul mercato e sull’economia privata che tuteli la collettività stessa, come sancisce l’Art. 4 della nostra Costituzione.
Lo stragismo che oggi viene perpetrato sui diritti e sulle tutele, ha una storia lunga. Le stragi di allora e le politiche di oggi hanno un filo nero che le lega. Piazza Fontana ne è un pezzo.
giovedì 10 dicembre 2009
NOBEL... IGNOBEL
domenica 29 novembre 2009
QUATTRO VETRINE? E CHI SE NE FOTTE!
sabato 28 novembre 2009
CODA DI PAGLIA, TESTA DI PIOVRA...
Mafia: Berlusconi non è indagato, titolano i giornali. La procura di Firenze non ha iscritto nel registro degli indagati il premier Silvio Berlusconi. Ma è una notizia questa? Non so, potremmo allora dire che a Rovigo non è piovuto, che nel cantiere di Lerici della ditta Sbalughetti Ugo non è caduto alcun muratore da un’impalcatura. O che ne so: che l’A1 non ha lavori all’altezza di Barberino, che Cristo è morto dal freddo... E si potrebbe continuare. Vi rendete conto come siamo ridotti? È una notizia dire che il nostro presidente del consiglio, quello che ci governa, non è indagato per mafia!!! Beh, sono contento: anch’io non ho i carabinieri sotto casa. Forse. Per come sta diventando l’Italia...
Però è una notizia anche: la Lega vuole ridurre la cassa integrazione agli immigrati. Perché? Perché prima vengono gli italiani. Magari mafiosi, con la pensione d’invalidità falsa da decenni, o teste di cazzo razzisti come quelli della giunta di Coccaglio, come i leghisti in generale. Ai più coglioni di loro spetta la cassa integrazione normale. Gli altri, ora che sono al governo e nelle amministrazioni del nord spetta molto di più. Ma torniamo a Berlusconi. Le sue dichiarazioni sembrano uscite dall’ufficio stampa di “cosa nostra”: “Strozzerei chi fa libri e film come la Piovra” (sic!). Perché? Perché guastano l’immagine dell’Italia. E beh, certo, ha ragione: l’immagine è più importante. Poi c’è chi guasta proprio l’Italia, con stragi, assassinii, bambini sciolti nell’acido, estorsioni, supersfruttamento criminale per le griffe alla moda, droga, tratta esseri umani... Ma basta nascondere tutto sotto il tappeto e l’immagine è salva. Non sarà perché, tutto sommato, un boss mafioso, tal Graviano FORSE, sottolineo FORSE... ha messo un po’ di soldini in Fininvest? E si torna all’inchiesta. Ma Bruto è uomo d’onore, ma Berlusconi non è indagato... E poi lo stesso Graviano, evidentemente “uomo d’onore” per Il Giornale del presidente (d’onore? Non dice il falso!), ha smentito.
Insomma, siamo alla farsa. Peccato che sia sulla pelle dei cittadini. Peccato che sia un attacco ai fondamenti della democrazia, delle sue istituzioni, come la legge sullo scudo fiscale che legalizza i capitali della criminalità organizzata, come la vendita dei beni sequestrati ai mafiosi, che solo chi ha grandi liquidità come i mafiosi può acquistare, come il processo breve che lascia migliaia di cittadini senza giustizia.
Sembra un disegno precostituito: ti faccio saltare in aria i giudici antimafia per farti capire che si può trattare per convivere e fare affari insieme. E poi ti attacco qualsiasi cosa che denuncia la mafia, con la scusa che rovina l’immagine del bel paese. E se la magisratura fa il suo dovere? È eversiva! Questo è un passaggio su cui fare attenzione. Non è una cosa detta a caso. Il portavoce del PdL Capezzone, quel venduto, lo sostiene insinuando che ci siano toghe comuniste all’attacco del premier. Stanno preparando il terreno per rispondere, questo sì, in modo eversivo e totalitario, a una probabile istruttoria su Berlusconi, alla giusta indignazione di piazza. Berlusconi non è Craxi e ha imparato la lezione. Vi lascio immaginare come risponderà al lancio di monetine. Sempre metallo sarà...