sabato 1 maggio 2010

BUON PRIMO MANGIO!


Certo: PRIMO MANGIO, avete capito bene. Quest'anno è la festa di chi lavora per mettercelo nel culo. Grazie a una pseudo-opposizione ambigua e salottiera, festeggiamo i grandi lavoratori, quelli che in Italia producono l'unico reddito che non va in crisi: la corruzione, la truffa, il riciclaggio dei soldi delle mafie. Sotto la guida del presidente operaio (vi ricordate? ... persino quello era!), aumentano le mazzette che finiscono in case per gli esempi viventi del popolo operaio delle clientele, come il ministro Scaiola, e proporzionalmente aumenta la disoccupazione: quasi al 9%, mai così alta dal 2002. Sotto la guida del grande Conducator Berlusconi, l'Italia del Lavoro ai fianchi ai risparmi del parco buoi devastato da anni di bond e derivati che impestano persino le pubbliche ammnistrazioni, ha il suo futuro: diventare come la Grecia.
L'Italia ha realizzato il comunismo! Quello reale, quello dei lavoratori delle stock option come Tronchetti Provera e Befera: monopolio su tutto, petrolio, telefonia, cartelli assicurativi, un po' di Ghepeù come i controlli telefonici Telecom ai più diversi personaggi "scomodi", una Pravda spalmata sulle sei reti Rai e Mediaset, sotto il controllo, come parte dell'editoria, di un unico segretario generale del partito comunista del biscione.
E Bersani e soci che fanno? Scoprono la liberal-democrazia fuori tempo massimo e lucidano il pezzetto di tavolo rimasto, dentro la casa crollata. Vogliono andare bene a tutti e un giorno sono con i cassaintegrati Fiat e quell'altro a Cernobbio, a parlare con le think tank loro amici dell'alta finanza, i Profumo, i Passera, le passere secche in tailleur alla Marcegaglia. Quelli del capitalismo alla Machionne che ha scoperto il comunismo e vive di prebende statali, gli "incettivi", il capitalismo all'italiana, che non fa innovazione, ma ciuccia dalla grande mammella pubblica e poi licenzia e "dismette" Termini Imerese. E in culo anche all'indotto, alla coesione sociale dei territori, in culo alla vera spina dorsale del paese: le piccole imprese, al lavoro dipendente, al popolo delle partite IVA. A quelli solo belle parole.
Soluzioni? Prendere tutti la tessera del PdL come durante il fascismo, imposta in altro modo, con meno olio di ricino e più olio da sexy shop, se vogliamo magnà pure noi. Primo mangio, secondo con contorno acqua, frutta, vino a parte. Paga Pantalone coi derivati, finché la bolla tiene.

Nessun commento:

Posta un commento