mercoledì 21 dicembre 2011

PER UNA NUOVA POLITICA SINDACALE OPERAIA E UNA NUOVA LOTTA SOCIALE DI FASE.


Un commento su quanto Carlo Formenti avrebbe voluto dire a Landini se fosse venuto a Lecce.
L'articolo di Formenti su Micromega.
Formenti tocca il cuore della questione, riassumibile nelle ultime righe del suo intervento su Micromega: il futuro, se c’è, sta nell’attacco, nell’avvio di una lotta globale per lavorare meno/lavorare tutti, per strappare un reddito di cit...tadinanza che metta i lavoratori al ripario dei ricatti alla Marchionne, per ridistribuire le ricchezze che la finanza ha scippato alla società civile, per sbarrare la strada alla privatizzazione dei beni comuni, dall’acqua alla conoscenza condivisa in Rete." Si è aperta una fase in cui patti sociali, mediazioni per la stabilità del sistema no sono più possibili. Davanti a chi sta smantellando la nostra vita e il nostro futuro con la centralità del profitto, va opposta la centralità dei bisogni generali delle lavoratrici e dei lavoratori, delle cittadine e dei cittadini. Il profitto, non può più essere il parametro che regola i rapporti sociali, così come l'accumulazione e il modo di produzione capitalistici non possono più essere la modalità con cui la società si riproduce. Questi aspetti apparentemente economici sono fortemente politici. Nel concetto di "lotta globale" ci vedo non solo una internazionalità delle lotte popolari e di classe, il collegamento tra forze sociali confliggenti il capitalismo, ma anche una lotta che caratterizza il movimento come potere costituente, nella sua sovranità latente, sviluppata e realizzata. L'intervento di Formenti è fortemente leninista. Non so se era nelle intenzioni dell'estensore, ma lo sbocco ai suoi ragionamenti riprende i temi forti del potere operaio e popolare, della contrapposizione tra dittatura borghese (oggi finanziaria), che mostra il suo vero volto autoritario nel superamento della democrazia rappresentativa, della carta costituzionale, attraverso un indiscutibile comando dei poteri forti che esaustorano il potere costituito precedente e dittatura del proletariato, come forma democratica superiore in quanto afferma la sovranità di un blocco sociale da sempre maggioritario. Per tale ragione, nei paesi del centro imperialista occidentale, a partire da quelli più colpiti dall'attacco speculativo dell'alta finanza (Grecia, Italia, Spagna), si apre una fase pre-rivoluzionaria, in cui il concetto stesso di democrazia viene ridefinito attraverso processi sociali di autorganizzazione e autogestione, di democrazia diretta dal basso. Formenti invita a ripensare al sindacato come organizzazione operaia che si estende alle figure del lavoro precario, ai soggetti sociali che rivendicano condizione di esistenza materiale adeguate. Immediamente politico nel suo essere al contempo sociale. Pone la rottura dei cicli di produzione e della polverizzazione del lavoro a favore di una partecipazione al lavoro di tutti, lavorando meno. Quindi attacca alla base le condizioni stesse del profitto capitalistico. E' qualcosa d'altro rispetto al keyneismo. E' il superamento del sindacalismo "resistenziale" riformista per forme inevitabili di socializzazione, appropriazione di mezzi produttivi, ricchezza sociale, una produzione svincolata dai tempi e dai modi del capitale. Questa è la scelta coraggiosa da fare, che supera i limiti circoscritti della normale contrattazione dell'irriducibilità priva di sbocchi della FIOM. Con questi aspetti della contraddizione, i sindacati operai più combattivi dovranno fare i conti. E affrontare il tema dell'autonomia operaia e di classe nel cuore della crisi: i rapporto capitale/lavoro.

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