domenica 25 aprile 2010

IL "25 APRILE" DEL PIAVE.




Mattina del 25 aprile, accendo la tv, vado su La7 e vedo l’immagine di Teodoro Bontempo nel solito dibattito sull’aria fritta. Segno dei tempi. E sempre parlando di aria fritta, vedo anche, Morando che ci parla di “italiani”, che occorre una riforma delle istituzioni, ma come al solito queste parole retoriche non dicono nulla. Aria fritta. Anche Geronzi è un italiano. È stato inquisito dalla magistratura, interdetto, ma diventa presidente delle Generali, di uno dei maggiori gruppi della finanza italiana. Morando, D’Alema, Fassino, tutti abili a parlare di cambiamenti, di italiani, di paese, senza dire nulla in sostanza. Torniamo alle sane categorie. Che male c’è a dire: io sostengo le classi più basse nella scala sociale, le tutelo dalle politiche voraci di una destra che sta dilagando, dai potentati finanziari che dettano l'agenda e fanno come l'asso piglia tutto? Difendo il bene comune, l’acqua dalle privatizzazioni, la salute delle mille forme di inquinamento e avvelenamento dell’ambiente... Che male c’è? Questo sarebbe stato un bel discorso per il 25 aprile da parte di un esponente del PD.

Non basta andare a trovare dei lavoratori, come fa Bersani, eparlare di economia in generale e di interessi nazionali. Non ci sono interessi nazionali, Bersani! Se stanno a magnà tutto! Si stanno spartendo il paese a danno delle fasce più deboli. Ma dire questo non basta, se lo si lega a non meglio precisati "interessi del paese". Sono stronzate che lasciano solo spazio alla politica vera, di inciucio con i grandi gruppi economici. Gli amici dei PD si chiamano Passera, Colaninno...


Bel 25 aprile, l’ennesimo, istituzionale, con la fanfara che suona per l’ennesima volta il Piave. Che cazzo c’entra il Piave?! Avete sbagliato guerra. Se ci fosse ancora l’inno di Scipione in Africa suonereste quello, quello delle guerre puniche, pur di non suonare Bella ciao, che non è un inno comunista, ma dei partigiani tutti, della Resistenza, dalle Brigate Garbaldi ai fazzoletti blu badogliani, passando per GL. Ma per i papaveri istituzionali, la Resistemza è un liturgia che ammette anche il piccone del Cavaliere.

E qui veniamo a Berlusconi, che oggi, giornata della Liberazione dal nazi-fascismo e di riscatto nazionale dall’infamia del fascismo, della guerra e delle leggi razziali, l’esponente di un governo che sta creando cittadini serie A e feccia extra-comunitaria, che sta estendendo la cancrena razzista con tutti i suoi egoismi di campanile, in tutto il paese, ci parla di riforme. Dice le stesse cagate di Morando, parla di riforma delle istituzioni, della seconda parte della carta costituzionale, di “Italia del futuro”. Aria fritta. Ma nei fatti ormai sappiamo bene cosa sarà l’Italia federalista di Berlusconi e della Lega. Il colpo di grazia a un paese che sino ad oggi, almeno sulla carta, si basava sui diritti civili, politici, religiosi, di etnia.

E sull’aria fritta che vendono a noi, si metteranno d’accordo sulle questioni concrete. Il Piave che mormora mette a posto tutto.

Nessun commento:

Posta un commento