lunedì 9 maggio 2011

DISUMANITA', MODERNITA'.


Sin'ora in questo blog mi sono occupato dei grandi temi politici ed etici. L'ho fatto con una sorta di trovato senso morale delle istituzioni, con tutta la mia vis ribellistica, ma rispetto le ingiustizie e l'imbarbarimente che segna la vita politica del nostro paese, la società italiana intiera.

Vorrei però, ora, soffermarmi per qualche riga su qualcosa di più profondo ed esistenziale. Perché non v'è alcun dubbio che i fatti della politica, l'andazzo economico, così come il malcostume che segna il nostro paese, segnano le vite delle persone. Grillo ha ragione quando dice che una volta attendevi le lettere degli amici e aprivi la cassetta delle poste con curiosità. Oggi ne hai il terrore.


Ci stanno massacrando, con il loro sistema iniquo, demeziale, infernale. Un sistema che ti inchioda a una vita fatta solo per pagare non si sa cosa e perché. Perché nelle ragioni di un fisco che non fa i conti con la realtà, con la contabilità burocratica della multa con interessi che ti arriva dopo anni e di cui tu non eri a conoscenza, il perché è riassumibile a un unico grande perché: perché se ne fottono dei cittadini, perché non sei un ricco coi soldi all'estero e non ti riservano il trattamento dello scudo fiscale.
Siamo di fronte a un pescecane insensato che divora tutto, speranze, relazioni, condizioni di vita, che non ha finalità umane, che non si raffronta con persone dotate di carne e passioni, ma con numeri e codici.

E di fronte a questa irrazionalità di una società postideologica, dove contano i conti e ha potere chi li fa, sei impotente.
I racconti della nostra vita non possono che passare attraverso la cortocircuitazione di questo sistema. Una rivoluzione vera fa questo. Invece vedo i politicanti, quelli che oggi si candidano a governanti della nostra vita, delle nostre città, lontani da quello che siamo noi. Lontani.




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