mercoledì 2 giugno 2010

ISRAELE: MINACCIA SERIA PER TUTTO IL MONDO.


I fatti di questi giorni, l’aggressione militare decisa dal governo di estrema destra israeliano contro le imbarcazioni pacifiste che portavano aiuti umanitari a Gaza, non rappresentano un episodio estemporaneo, un atto sfuggito di mano all’establishment di Tel Aviv.

Piuttosto sono la conferma della politica criminale, chiara nei suoi obiettivi, che il pugno di fascisti alla guida di Israele sta perseguendo con lucida follia.

Il governo Netanyahu, da una parte agisce per chiudere ogni spazio al dialogo e a una soluzione diplomatica della questione palestinese. Dall’altra, mette in atto azioni che “saggiano il terreno”, la politica del fatto compiuto, che prevede reazioni di condanna di facciata da parte di Europa e Usa in primis, ma che gli consentono di avvicinarsi alla soluzione delle soluzioni: un’aggressione militare e atomica all’Iran.

La miopia del governo Obama, che al di là delle richieste di chiarimento non va, la mancanza di iniziativa politica dell’Europa e la politica suicida di un governo Berlusconi, altrettanto di estrema destra, che non vede il rischio di una forte destabilizzazione del quadrante sud dell’Europa, con una Turchia in rotta di collisione con Israele, sono tutti fattori che giocano a vantaggio della politica criminale dei fascisti di Tel Aviv.

Ma il gioco è un gioco col fuoco dell’atomo. Forse gli occidentali pensano che un’azione di condanna della NATO, come sta avvenendo in queste ore, basti. In realtà non basta affatto. Ogni iniziativa politica che non sia di vero contrasto, di sanzioni a Israele e di appoggio alla popolazione palestinese, ribaltando i termini della questione, liberando Gaza dalla morsa vergognosa, che vede complice anche l’occidente, è un viatico a Netanyahu per l’escalation.

Quello che neppure le forze della sinistra moderata, italiana in primis capiscono è che su Gaza si gioca il futuro della pace mondiale. Che il sostegno al popolo palestinese non si basa solo su una ragione sacrosanta perché umanitaria, ma su un’opportunità politica generale di contrasto all’escalation che la destra estrema israeliana persegue e di delegittimazione del terrorismo islamista, che la politica israeliana favorisce deliberatamente.

Il fascismo si serve storicamente della guerra per creare coesione nazionale. Israele non sfugge a questa legge politica. Per questo l’azione più efficace di contrasto al fascismo sionista è quella delle ong umanitarie che sfidano l’illegalità delle leggi internazionali, violate sistematicamente da Israele, per portare aiuti a Gaza.

È un sostegno che va nella direzione del dialogo e che deve relazionarsi con le forze politiche palestinesi e con quella parte della guerriglia che non puntano allo sterminio degli israeliani, bensì a una convivenza di israeliani e palestinesi in due stati.

La liberazione del popolo palestinese è al tempo stesso la liberazione della società civile israeliana dal terrorismo di stato che la inibisce e zittisce.

La liberazione del popolo palestinese coincide con la sconfitta del piano guerrafondaio di questa banda di criminali di stato che governa Israele, di aggressione atomica all'Iran e di deflagrazione di un conflitto di ben più vaste proporzioni.

A questi criminali (non al popolo israeliano, sia ben chiaro) auguro un settembre nero prima della fine di giugno.

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