sabato 22 gennaio 2011

FAHRENHEIT 451 IN SALSA VENETA.


Su proposta dell'assessore provinciale di Venezia, Raffaele Speranzon (PdL), vanno sparendo dalle biblioteche pubbliche e scolastiche dei 44 comuni della provincia veneziana, le opere di autori come Carlotto, Evangelisti, Masali (per saperne di più, vai qui, qui e qui), rei di aver sottoscritto alcuni anni fa un appello per la liberazione di Cesare Battisti. L'assessore Elena Donazzan spiega: «Non è un'imposizione, ma un invito alle scuole a respingere quello che ritengo un messaggio diseducativo da parte degli scrittori che hanno firmato la petizione a favore di Battisti. Un invito, ripeto, a non adottare i testi degli scrittori firmatari dell'appello e a non coinvolgerli in confronti o dibattiti pubblici finché non tolgono il loro nome dalla petizione del febbraio 2004».
Fosse anche lontanamente ammissibile in simile provvedimento per la ragione addotta da esponenti berlusconiani e leghisti, non si spiega allora anche la sparizione delle opere di Saviano, che quell'appello non l'ha firmato, anzi: si è sempre schierato a favore dell'estradizione dello scrittore perseguitato (così io lo considero, insieme a gran parte dell'intellettualità mondiale, Vargas per prima).

Su questa questione occorre essere chiari. Quando qualcuno inizia a "mettere al rogo" dei libri e all'indice degli autori, qualsiasi ragione possa avere, sottolineo qualsiasi, significa che una società sta andando verso un totalitarismo, verso un regime fascista. Punto.
Io non impedirei neanche la stampa e la pubblicazione del mein kampf di Hitler. Questa è la democrazia. La verità è che questi provvedimenti, ricordano i roghi nazisti dei libri: provvedimenti che hanno preannunciato l'avvento del nazional-socialismo.

Ma quello che più mi sconvolge è la totale assenza degli intellettuali, degli artisti, scrittori, registi, di fronte a questo evento, che si sta consumando nel più totale silenzio, nella più abietta acquiescenza.
Non parlo dei politici. Quelli mi fanno schifo già da tempo, dirigenti del PD in testa. Gente che non difende i lavoratori, vedi le vicende di Pomigliano e Mirafiori. Figuriamoci la libertà d'espressione. Forse aspettano che Calderoli o Borghezio si mettano la divisa di Goebbels, facciano il saluto romano e diano di lanciafiamme alla Costituzione. Allora sì, l'evidenza lo esige...

A questi imbecilli della difesa dei diritti de loartri e d'artri tempi, ricordo la storia del pompiere di Fahrenheit 451, romanzo del grande Ray Bradbury, che alla fine, tra un focherello e l'altro, vide la sua di casa andare a fuoco.

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