venerdì 21 gennaio 2011

IO NON MI SENTO ITALIANO.


Ma cosa ci vuole per far dimettere un presidente del consiglio che ci fa vergognare di essere cittadini italiani, che sta screditando il nome dell'Italia in tutto il mondo?
Intendiamoci. Non ne faccio una questione sessuale. La moralità non passa attraverso le scelte, le pratiche e i gusti sessuali di una persona. La questione è sul fatto che solo sul sospetto di reati come la concussione e la prostituzione minorile, reati che a un cittadino italiano normale comporterebbero svariati anni di carcere, una carica dello stato avrebbe il dovere e la responsabilità di dimettersi per andare a difendersi davanti ai magistrati.
Inoltre è pur vero che è moralmente abietto utilizzare con logica da mercimonio delle ragazze, fare festini, ossia avere atteggiamenti nella vita privata che espongono la propria condotta a critiche, gossip e che danno un'immagine indecente del massimo governante agli occhi del mondo.
Qui sta l'immoralità, il venir meno degli obblighi che una personalità dello stato ha nei confronti di noi cittadini.
In privato Berlusconi, se non delinque andando con minorenni e pagando puttane, può farsi dare in culo anche da sei africani. L'importante è che non lo faccia esponendo lo stato e il governo a una crisi di credibilità, che non lo faccia coi nostri soldi di contribuenti (le auto di polizia accompagnavano a casa l'harem delle sue troie nel residence da dove ora le sbattono via a calci in culo) e che non dia segno di incoerenza, sostenendo le crociate oscurantiste e omofobe del Vaticano e poi comportandosi da puttaniere impenitente.

Poi però va detto che il degrado a cui questa classe politica di regime ha condotto il paese, i disvalori che sono passati, il ruolo degradante della donna, la corruzione e l'evasione delle tasse come esempio di italica furbizia, le ingiustizie che vedono i potenti non pagar mai dazio e i subalterni sostenere col sangue e il sudore, in solido, questa casta di lenoni decadenti, sono tutti fattori di una situazione che sta decisamente passando il segno.
Una situazione di eccezioanalità che ha spiazzato democristi di lungo corso riciclati, prelati, le associazioni imprenditoriali che ora vedono con preoccupazione le ricadute dell'affair Berlusconi come crisi politica che va ad aumentare sui mercati finanziari e nell'economia in genrale gli effetti nefasti della crisi di sistema.
In un momento in cui tanto si dovrebbe fare e velocemente per contrastare le ondate speculative che guidano l'andamento della crisi finanziaria e di conseguenza economica, ci troviamo non solo una classe politica neoliberista al potere, che è anche una cricca corrotta e corruttrice, amica dei poteri criminali e mafiosi.
E quello che è peggio è l'assuefazione che permea le coscienze anche di chi è contro. Non vedo masse oceaniche mobilitarsi per sbloccare questa situazione. Vedo un Bersani, che per dirla alla Vauro si fa le pippe.
Ma questo è vero ed è quello che passa nella società civile. Per questo Berlusconi continua a starsene lì.

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