sabato 27 febbraio 2010

L'ESERCITO DEL... PENE


Ancora una volta, Berlusconi divide il paese in due. I comunisti, le toghe rosse, la sinistra nel suo complesso rappresentano una sorta di esercito del male, con accostamenti grossolani tra comunismo italiano e gulag sovietici, che neppure uno storico serio di destra farebbe. E lo fa con una visione manichea, demonizzatrice dell'avversario, tipica dei fascismi più classici: da quello argentino di Videla, di cui Gelli era un estimatore e ispiratore (la famigerata Loggia Pro Patria argentina era nata da una costola della P2). Provate quindi a pensarci: un presidente del consiglio che era tesserato alla P2, proprietario di tre reti televisive e con il controllo pressoché totale della RAI, con un impero mediatico impossibile in ogni paese democratico, salito al potere con l'appoggio della mafia (la nascita della seconda repubblica), rappresentante di interessi e di intrecci tra capitale finanziario e criminalità organizzata, che suddivide il paese in due: esercito del bene ed esercito del male. C'è di che rabbrividire.
Più di esercito del bene, parlerei di esercito del pene. Tra escort, coperture mafiose, tangenti al G8 e cazzi vari, nel culo ce lo mette a noi cittadini.

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