venerdì 25 settembre 2009

IDENTITA', AMBIGUITA'

E che finisca. Molti a sinistra non ne sentiranno la mancanza. Il problema è proprio questo: costruire un partito di centro-sinistra che veda la presenza della teocom Binetti, di un Rutelli centrista. So già in partenza che sulla questione della laicità dello stato sarà un litigio tutte le volte, così come sulla questione del lavoro. L'identità di un partito è importante, al di là delle vocazioni maggioritarie. Perché l'onnicomprensivismo che non sceglie nulla è letale. Altro che vocazione maggioritaria! Il miglior modo per perdere le elezioni con blob amorfo e privo di coerenza, con una linea politica ambigua. Ecco cos'è il PD, al di là di chi vincerà la segreteria. C'è una parte del popolo di sinistra, e non è poca, che ha il sacrosanto diritto di avere una forza politica che prosegua con i valori politici e ideologici di una sinistra moderna. In altri paesi questo problema non esiste. Guardate la coalizione di Zapatero. Con che faccia, con che diritto i Veltroni di turno parlano di voto utile? Non mi sembra che l'alternativa a Rifondazione, ai Verdi, al Pdci, persino ai diesse di ieri, sia quella di un partito di sinistra, di classe, ambientalista. Forse a tutti coloro che a sinistra non hanno aderito al PD, dovrebbe interessare un fronte ampio di forze, dovrebbe fare gioco forza uscire dalla litigiosità tra gruppetti "dirigenti". Se non lo faranno loro, c'è chi lo farà. I vuoti in politica si riempiono sempre, è inevitabile.

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