lunedì 21 settembre 2009

SPETTACOLO RIBUTTANTE



























E' quello a cui abbiamo assistito oggi. Lo sciacallaggio sui sei militari italiani morti nell'attentato a Kabul. Si è espresso "il meglio" del nazionalismo bipartisan, quello a sei reti tv, quello che non ammette repliche. Come il programma di ieri sera su Rai Uno: tutti commentatori schierati. Nessun contradditorio. La parola ritiro, verboten. Nessun organo di informazione ha parlato della giornata per la Pace dell'ONU, che cadeva ieri. La percezione del comune cittadino sui fatti è che in quell'attentato sono  morti solo soldati italiani (strage di civili? E cos'è?), che  il nostro esercito è in missione di pace. Non sa che i nostri Tornado bombardano anche i civili, come tutte le altre truppe NATO. Spettacolo ributtante e magnifico esempio di pensiero unico all'opera. Artefici di questa macchina mediatica non sono solo PDL e cavaliere, ma l'intero ceto politico, centro-sinistra incluso. La realtà è che con questa presenza militare attiva, così come con le precedenti (attacco alla Jugoslavia, in primis), i governi che hanno deciso e proseguito questa pseudo operazione di pace, hanno violato l'articolo 11 della nostra Costituzione. La realtà è che la lotta al terrorismo è la foglia di fico di interessi geopolitici ben più materiali. Puzza di petrolio, di oppio, e contrasto alle potenze economiche che non rientrano nell'alleanza occidentale. L'alleanza combatte il terrorismo talebano, ma bombarda anche i civili. Dice di voler portare la democrazia, ma sostiene un trafficante e un uomo dei clan, un delinquente criminale come Karzai. Che non poteva che vincere le elezioni con una marea di brogli. L'alleanza non appoggia la nascita di forze democratiche in Afghanistan. E' solo preoccupata di non perdere sul terreno. Il ritornello a sostegno della presenza militare in Afghanistan? Il contrasto al terrorismo nei nostri paesi. Ma il terrorismo è per antonomasia qualcosa di sfuggente. E' ovunque e da nessuna parte. Bastano poche cellule di fanatici reclutati ovunque e finanziate con denaro di qualche emiro; e addestrate se non in Afghanistan, nello stesso Pakistan, o in Somalia, o in Sudan... La presenza occidentale nello sfortunato paese non serve a nulla. Lo stesso Obama sa che non c'è possibilità di vittoria e sta valutando come uscirne salvando diplomaticamente la faccia. E quando lo farà, i nostri codardissimi dirigenti PD usciranno dalla tana dell'inciucio e diventeranno "pacifisti". Si accoderanno solo allora. Adesso riflettono... Nel frattempo a nessuno frega nulla dei civili afghani trucidati come bestie. Valgono di più sei italianissimi militari di professione, ben diversi per scelta dai soldati di leva in Vietnam. Per carità, mi dispiace per la loro morte. Ma sono morti non per servire la patria, bensì un grumo di interessi ben più vili e terreni.

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