lunedì 27 settembre 2010

LA MONTAGNA DI MERDA CHE SCENDE A VALLE.


Mentre ogni santo giorno assistiamo allo squallido teatrino mediatico sulla casa di Montecarlo, i fatti accadono, eccome. Hanno nicchiato o, tutt'al più l'hanno trattata come un concerto di Vasco Rossi, la Woodstock di Cesena. In realtà, mentre i vari commentatori cianciavano di maggioranze in crisi e "opposizioni" ancora più in crisi, di cadaveri veltroniani e di servizi segreti all'assalto del Presidente della Camera, di nani e ballerine, il Movimento 5 Stelle si è affacciato sulla scena politica come convitato di pietra. Con un programma che farebbe invidia alla sinistra più civile del nord Europa. Non ai cialtroni del PD, con le Serracchiani nate già vecchie e le cartapecore di sempre.
Un movimento giovane, fresco, pieno di ideali. Beppe Grillo dice che non è di destra né di sinistra. Sì, se guardiamo la sinistra attuale per quella che è. Ma la sinistra degli ideali forti, delle visioni chiare: appropriazione del bene pubblico per profitti no buono, attacco ai diritti e al lavoro non buono, alla Costituzione no buono... era tutta lì: precisamente il bacino elettorale che il PD, che Rifondazione tanto vorrebbero e che ha cacciato a calci in culo il primo e fatto incazzare la seconda.
Non ci vuole molto a capirlo. Ma Bersani e i suoi nicchiano, fanno finta di niente. Un mare di merda scende dalle alte montagne dell'insofferenza e dell'incazzatura popolare per sommergerli anche alla prossima tornata elettorale e loro niente, come il palo nella via della canzone di Jannacci. Patetici. Bindi Maga Magò che litiga su Veltroni (non con Veltroni, per carità, c'è dialettica interna), i pronostici che parlano del nuovo papa estero indicando Profumo (e perché non Montezemolo, allora? O Marchionne... diciamolo sottovoce: altrimenti prendono la proposta seriamente).
Grillo sarà populista, avrà preso per il culo gli Inti Illimani, avrà fatto quella scivolata leghista sui romeni, ma ha saputo raccogliere i valori, le aspettative di centinaia di migliaia di persone del popolo di sinistra, soprattutto di giovani.
Sul fatto che questa sia la fine della casta, o di più di questo sistema basato su tangentopoli, mafiopoli, parassitopoli e incentivopoli della grande industria, debitopoli per le famiglie e le partite iva, invece, ho i miei seri dubbi. Questi hanno ancora tante frecce al loro arco. Continueranno il loro teatrino della politica, spacciandola come unico luogo dove c'è la politica.
Purtroppo il cambio, se ci sarà, sarà il frutto di uno scontro forte, aspro, all'ultimo sangue. Tra la società civile e una politica, una confidustria e una finanza incivili.

Nessun commento:

Posta un commento