venerdì 17 settembre 2010

LA STORIA SI RIPETE.


La battaglia che oggi diventa sempre più urgente, per i diritti umani delle minoranze etniche e religiose, così come per qualsiasi tipo di sesso, è la moderna lotta contro la barbarie razzista.
E' una battaglia che non ha un colore specifico, non è né di destra né di sinistra. La presa di posizione di Barroso in sede europea lo sta a dimostrare.
In Europa esistono destre democratiche e aliene al razzismo e questo è un bene. Perché la conditio sine qua non perché l'Europa diventi la casa comune, la patria di decine di milioni di cittadini, di tutte le comunità che ne fanno parte, è la questione dei diritti di cittadinanza e quindi della sconfitta di ogni tentazione e tentivo di xenofobia. Ma di più: l'altro aspetto è la laicità che non mette al centro il cristianesimo, o peggio: il cattolicesimo, ma che tutela le differenze e le più diverse religioni.
Questi sono i due aspetti della battaglia di civiltà che l'Europa intera sta vivendo e che l'Italia, obnubilata da una coltre di fumo mediatico, non si rende conto di dover combattere.
Potrà sembrare un'esagerazione, ma penso proprio che sul piano del razzismo non esista differenza tra il nazismo come ideologia e l'atteggiamento mentale leghista, o la visione di un Sarkozy in materia di rom.
Ovviamente cambiano gli scenari e i contesti, ma la logica in fondo è la stessa: esclusione, deportazione, discriminazione. Non si arriva all'annientamento, ma per ragioni di opportunità e di possibilità. Perché all'atto stesso che definisci ladro e criminale un popolo, una categoria di persone, poni già le basi per la sua alienazione da qualsiasi presunto "contesto civile". Sulla nozione di normalità si fonda il potere dei benpensanti che diventano forcaioli, o peggio: genocidi, in dati momenti storici.
La storia di questo inizio millennio sta ributtando fuori la peggiore merda dalle viscere del passato. La lotta per il diritto di pochi (ma sono pochi, o diventeranno sempre di più, per estensione arbitraria di chi manovra le sorde paure della massa omologata?) è la lotta per il diritto di tutti. Nessuno escluso.
Un ostacolo al progresso civile e alla democrazia nei suoi valori etici più nobili, che rende urgente una lotta senza quartiere, che va condotta fino in fondo con ogni mezzo.

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