venerdì 4 novembre 2011

SIM CITY




Anni fa mi ero appassionato a Sim City, un gioco su computer in cui tu sei il sindaco di una città, la costruisci dalle fndamenta, metti i servizi, le industrie, i centri comerciali e i negozi di vicinato, costruisci case e palazzi e hai un plafond che devi amministrare. Ovviamente, metti pure le tasse.


Accadeva che se amministravi male, alzavi, che so, troppo le tasse, le aziende chiudevano e avevi comunque meno gettito. E dovevi stare attento perché se non avevi abbastanza soldi, non solo non potevi costruire nuovi ospedali, porti e ferrovie, ma non potevi neppure fare quella manutenzione ordinaria che ti consente di avere delle strade in ordine e di resistere alle calamità naturali (c'erano anche quelle: terremoti, uragani, persino un mostro stile Godzilla).

Ora non ci vuole un nobel in economia per capire che le alluvioni che hanno devastato la Lunigiana e il carrarese e che adesso hanno inziato a portare il carico di distruzione e morti anche a Genova, nascono da una cattiva amministrazione, nell'uso o non uso del danaro pubblico, negli sprechi per opere meno urgenti, nella burocrazia che allunga i tempi degli interventi necessari.
Non ci vuole un cervellone per capire in che mani siamo, a livello di governo centrale e a livello di pubbliche amministrazioni.

Questa è gente che non ha neppure giocato a Sim City. O ci ha giocato male. E comunque avrebbe fatto loro solo bene provare e riprovare, magari dai livelli più semplici con plafond più alto.
E smetterla quindi di dire che è colpa di Godzilla. Perché siamo a questi livelli d ibassa imbecillità.

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