sabato 19 novembre 2011

TRANSNATIONAL


Signori e signore, et voilà la destra. Quella vera, oligarchica, che travalica in confini nazionali di ogni singolo paese, che fa riferimento a organismi internazionali come la Trilateral e il Bilderberg, che vanno oltre le beghe di cortile a cui il berlusconismo ci aveva abituato, tra faccendieri e puttane.

Quella destra che non arraffa per sé, ma punta a dare un'ordine internazionale alla rapina finanziaria, che tutela la classe predona in smoking, non Lele Mora e l'accozzaglia di lenoni che girava nei salotti di Palazzo Grazioli e Villa Certosa.

In questo senso si spiega l'assunzione come la vergine maria in cielo di Monti nel direttorio franco-tedesco, con l'Italia in dote, che terza potenza europea, a dire il vero, lo era anche prima. A breve la visita di Merkel e Sarkozy al professore premier.

Ora l'Italia diviene partner del riscatto dell'Europa monetaria (leggi: delle borghesie europee che perdono cash e valori titoli) contro l'attacco speculativo del capitale finanziario selvaggio. Ora sarà possibile contrattare gli equilibri necessari per mantenere a galla il barcone Barroso-Draghi-BCE tra i marosi dell'alta finanza.

Una scelta obbligata, perché il sistema Euro fa acqua da tutte le parti, a partire dagli egoismi egemoni dei due paesi più forti. E già le fonti più autorevoli considerano l'esplosione dell'Euro quasi come cosa fatta.

Quindi le misure diventeranno più selvagge ovunque, indiscutibilmente scellerate e recessive. ancor di più in Italia. Ecco cosa si aspettano da san Mario Assunto, dell'Italia decollata.

Ed ecco perché di questa assunzione c'è da andare poco fieri. Ancora una volta le classi popolari, persino i ceti medi serviranno il re di Prussia, inizialmente contenti ahimè di farlo, per "l'interesse nazionale", nel generale sollievo per la dipartita del nano piduista. Sarà un amore di breve durata, perché ce ne accorgeremo presto tutti.

Perché ancora una volta sputeremo sangue. Ed è questa l'incertezza della situazione. Perché al di là del look bocconiano e internazionale, da qualche parte Monti dovrà andare a far cassa. Cane non mangia cane: dai grandi patrimoni parassitari e speculativi non andrà. C'è da giurarci che andrà, come già sta prefigurando sulle pensioni, sui redditi da lavoro dipendente, sulla casa come bene popolare. Con la differenza che nel fondo del barile non ce n'è più.

Anche queste grandi teste accademiche e questi banchieri prestati al governo non hanno capito che questo gioco al massacro è gravido di sciagure. Ormai ci sono settori sociali che non sono più disposti a pagare, anche perché non possono più. E, finita l'ubriacatura del dopo Berlusconi, riprenderanno il conflitto per non pagare il debito, e se la giocheranno fino in fondo. In una partita dove non si faranno prigionieri. E dove l'estintore del Pelliccia verrà evocato come una pioggerella autunnale.

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