lunedì 11 aprile 2011

FAI DIRE ALL'ONU QUEL CA...O CHE TI PARE!


Gheddafi è un mostro criminale e bisogna difendere i civili. Risluzione ONU e via con i bombardamenti, che colpiscono anche civili e piuttosto pesantemente.
Gbagbo in Costa d'Avorio non vuole lasciare il potere si asserraglia in un bunker. Beh, bisogna pur difendere i civili dalle sue cannonate (gli eccidi dell'altra parte? Non contano, che diamine!). Così interviene la Francia su mandato di chi? Ma dell'ONU! E via con i bombardamenti del bunker, che avrà, pensiamo noi, cannoni di lunghissima gittata per colpire civili anche a Cape Town. E poi, alla fine, si consegna l'ex-presidente al rivale Qattara.
E via di lungo, se ne potrebbero fare molti altri di esempi.

Qui non è in discussione, ovviamente, la logica sanguinaria del despota di turno, satrapo fino a ieri di qualche superpotenza, o comunque in buoni affari con essa Qui si tratta di capire che l'ONU è sempre meno credibile come organismo super partes. Perché è sempre di più un firma carte per gli interventi che interessano le superpotenze occidentali, quelle del blocco NATO per intenderci.

Va molto di moda la "protezione di civili", come motivazione che mette subito in moto il polso firmaiolo dei burocrati di New York. Una protezione che non è dai raggi UVA, ma neppure da quelli radioattivi fattore uranio impoverito. Perché i bombadamenti NATO e USA, sin dai tempi del Kossovo, e oggi anche in Libia, sono fatti con missili e proiettili radioattivi, che rendono radioattive le zone bombardate. E ci viene da dire che i civili libici saranno sicuramente contenti di morire di leucemia, ma in un paese liberato dai gloriosi aviateurs a sostegno delle marsigliesi altrui.

Aveva più senso la soluzione di Arnaud Amaury, abate di Citeaux, nello sterminio dei Catari in Linguadoca nel 1209 da parte dei papisti, quando a chi gli chiese come fare a riconoscere i nostri dai loro, rispose:"Uccideteli tutti. Dio li riconoscerà". Era un cinismo chiaro e aperto, frutto di un fanatismo messianico, ma almeno parlava chiaro.
Qui invece ci pigliano per il culo, ci fanno credere che missili ed incursioni sono per il bene della popolazione non belligerante che, detto come va detto, è a Bengasi come a Tripoli. Ma tant'è.
Comunque, sempre di fanatismo egocentrico (noi siamo i buoni) si tratta. Ora come allora. Nulla di nuovo sotto i cieli cristiani.

Ma l'ONU non fa una grinza. Come il palo nella via della canzone di Iannacci, nicchia e non interviene neppure per dire "cattivoni esagerati". Carta bianca. Una delega in bianco a un Occidente che sta imponendo la sua visione del mondo a tutti. Peggio, o quasi, dell'integralismo islamista di Bin Laden. Ma non il cristianesimo come dogma. Solo il profitto e la moneta.

Cos'è il pensiero integralista? Per esempio, un Occidente che riconosce nei fatti più la dottrina di Karl Schmitt, uno dei pensatori tedeschi tra i padri del pensiero nazista, che una politica fatta di dialogo, di trattativa, di riconoscimento reciproco delle parti per una soluzione la meno indolore.
Schmitt in "Teoria del patigiano" teorizzava l'inimicizia assoluta. Lo stesso delirio di onnipotenza ed egocentrismo delle potenze neocoloniali sotto l'ombrello NATO.
Con buona pace per un pensiero laico, aperto, dialogico, che vede la guerra come qualcosa di avulso dalla strumentazione politica che deve avere uno stato moderno, consapevole delle esperienze tragiche del Novecento: due conflitti mondiali e una litanie di guerre limitate, ma sempre più orientate a colpire l'avversario attraverso il terrore sui civili. Vedi le bombe anti-uomo di cui a Brescia vanno molto fieri, pensate proprio per i civili ed i bambini, che seguono proprio questa filosofia militarista terroristica.

E qui parte la seconda mistificazione, ben congetturata fin dai tempi dei bombardamenti di Clinton sulla Ex Yugoslavia: la missione umanitaria. E' singolare che sia stata proprio la sinistra ad averla inaugurata. Già nel governo D'Alema andava molto forte, mentre piovevano bombe all'uranio impoverito sui balcani. Ed è di questi giorni l'argomento clou di Napolitano dopo l'osanna generale del 150° dell'unità d'Italia. Tutti uniti nella missione umanitaria. E giorni dopo civili libici fatti a pezzi, con una NATO che non si scusa, poi si scusa ma si giustifica.
La diplomazia lasciamola all'Unione Africana e alla Lega Araba. Noi abbiamo altro da fare. Salvare i civili. Sarà la storia a riconoscere i nostri.


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