sabato 16 aprile 2011

VITTORIO ARRIGONI, UN EROE GIGANTESCO.


http://www.youtube.com/watch?v=NBgI_QWgXaI

Vittorio Arrigoni, attivista dell'International Solidarity Movement a Gaza City, è stato rapito e assassinato da un presunto gruppo estremista islamico salafita. Vittorio era un punto di riferimento nella narrazione quotidiana dei crimini che il governo sionista di Tel Aviv perpetra nei confronti della popolazione palestinese della West Bank. Note a tutti coloro che seguono con occhio critico il conflitto israelo-palestinese, erano i suoi post dal suo blog http://guerrillaradio.iobloggo.com/ e i suoi articoli dalle pagine del Manifesto. Più di resoconti: lucide analisi della politica di apartheid dei nazisionisti israeliani e delle politiche complici dei paesi occidentali, USA ed Europa in primis. Vittorio era la voce della Resistenza palestinese popolare, al di là delle sue connotazioni politiche specifiche. Grande la rabbia degli amici e della comunità palestinesi, cordoglio dalle principali forze politiche di Gaza City, Hamas in testa, con manifestazioni sentite e la bandiera italiana sul suo feretro. La condanna del suo assassinio da parte della comunità palestinese è unanime, così come ambigua è la paternità del gesto criminale. Persino le forze salafite anti-Hamas più accreditate hanno preso le distanze. Il video del gruppuscolo salafita filo Al Qaida che propagandava il rapimento spiegava che Vittorio come infedele propagava nel popolo palestinesi abitudini occidentali. I salafiti armati del resto, sono oggetto di una particolare e più che giustificata repressione da parte delle forze di Hamas. I salafiti hanno tentato di instaurare un emirato a Gaza. Ma persino questi ambienti non spiegano le ragioni di questo atto. Arrigoni rapito per liberare il solito sceicco fanatico, ma poi ucciso senza aspettare l'ultimatum. A chi giova questa morte? Certamente ai nazisionisti israeliani. Vittorio era sin dai tempi dell'operazione "piombo fuso", quell'immane e criminale massacro a Gaza dei terroristi di stato israeliani, un obiettivo dichiarato per l'esercito e l'intelligence di Tel Aviv. Che non facevano mistero della cosa, esplicitandola su siti internet vicini al Mossad. Non si può dirlo con certezza, ma va sottolineato che non sarebbe la prima volta che infiltrati dei servizi israeliani, così come quelli USA, s'infilano nei gruppi di Al Qaida per favorire azioni convenienti. Una tattica che spiega anche uno scenario come quello che ha portato all'11 settembre. Resta il fatto che Israele ha potuto avere la sua testa senza prendersi direttamente la responsabilità, anzi: potendo sostenere tranquillamente che Arrigoni è vittima del poco affidabile e sanguinario terrorismo palestinese. Un punto a favore di un paese che si spaccia per democratico, ma che democratico non è. Un modo per giustificare le nefandezze di questo regime sanguinario al pari di quello di Gheddafi e Assad, potendo così dire: visto? I palestinesi sono nel caos, non è possibile considerarli un'entità nazionale, trattare con loro. La strada aperta da Vittorio, questo è certo, verrà percorsa da altri militanti pacifisti. Vittorio sognava un mondo senza confini, barriere, bandiere. Vittorio ha saputo coniugare sostegno attivo alla popolazione, ai contadini, ai pescatori, nei campi, in mafre negli ospedali, ad appoggio maturo e consapevole alla Resistenza popolare palestinese senza rinunciare al pacifismo, con maturità e autonomia di giudizio. Restiamo umani, Vik. Umani insieme a te.

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