giovedì 5 agosto 2010

LETTERA APERTA AL CAPITANO DELL'IKARUS.

Caro Massimo, sulla scorta delle ultime vicende politiche, dello sfaldamento della maggioranza e della nascita di un’area di centrodesra al di fuori del berlusconismo, perché tu e i tuoi non te ne andate armi e bagagli dentro questa ipotesi politica?

Meno ambiguità, più chiarezza, soprattutto verso l’elettorato di sinistra. Che l’Aspen accomuni parte dei tuoi amici e Tremonti non è una novità per i più informati. E l’invito di Bersani a un governo Tremonti di transizione, apparirebbe già chiaro di per sé. Ma ai più, che non seguono i simposi dei gruppi dirigenti che decidono le sorti delle economie su scala mondiale, tutto questo sfugge.

Per cui, più chiarezza, Massimo. Tu e i tuoi state tenendo una zona poltica e di tradizioni culturali e storiche che non vi appartiene più. Giocate su questo grande malinteso, dato dalla vostra provenienza, per rastrellare voti e consenso popolare a sinistra, da utilizzare per la vostra politica di destra, di rappresentanza di quella parte di poteri forti che si sta scontrando con la destra populista leghista e berlusconiana. Per non parlare de comitati d’affari che avete favorito (non certo ignorato) come una cancrena diffusa da regione a regione, da De Luca a Frisullo.

E questo non va bene. Siete da decenni dei parassiti della sinistra, dei profittatori politici. Dovete levarvi dalle palle una volta per tutte, e lasciare alla sinistra vera, ricostruire ipotesi più adeguate e rappresentative degli interessi e delle aspirazioni di quella parte di società oscurata anche da voialtri, un'espressione politica autentica del mondo del lavoro dipendente, precario, quello giovanile senza futuro, dell’immigrazione e della disoccupazione. Gente per te e per quelli come te, ormai lontana, obsoleta, vissuta con fastidio. Che pensate di accontentare come al solito, ogni tanto, con un po’ di demagogia di piazza.

Dai D’Alema, tu e i tuoi soci fate un ultimo sforzo. Con Fini e Casini vi vedo bene.

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