lunedì 24 ottobre 2011

I "PORTATORI DI DEMOCRAZIA".


E così, grazie Napolitano, grazie Bersani: siamo serviti. Il massimo esponente della "rivoluzione" libica, senza neppure aspettare regolari e democratiche elezioni, ha messo le mani avanti: alla base della nuova costituzione e quindi del'ordinamento giuridico del "paese liberato" ci sarà la sharia, ossai il corano.

Dai siti al qaedisti giungono i primi plausi all'annuncio. Così avremo a due passi da casa un bell'Afghanistan con talebani in dotazione. Optional: qualche bomba in futuro se ci comportiamo male.

Lo si sapeva sin dall'inizio: alla NATO capitanata in questa "bella giocatina" da Francia e Regno Unito non importava una Libia democratica. Interessava mettere le mani sul petrolio e sul gas della Jamahiria. Quindi, andando oltre al mandato di un ONU totalmente asservito all'impero occidentale, andando oltre i compiti di mantenimento di una fly zone, la NATO ha operato bombardamenti a tutta gallara, con vittime civili quali soliti "danni collaterali". Ha diretto dall'esterno un putsch contro un regime totalitario finché si vuole, ma laico.

Un'operazione iniziata utilizzando gli zimbelli storici dei servizi statunitensi, britannici e occidentali in genere: i terroristi di Al Qaeda, la più grande invenzione al servizio della politica terroristica dell'impero nel mondo e al proprio interno (vedi l'attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono).

E questo, con le dichiarazioni di Jibril, è il risultato. A riprova del fatto che ai paesi della NATO in genere non importa una beata fava di portare la democrazia nel mondo (già di per sé, la sola intenzione, anche fosse lodevole, maschera un logica di sovranità imperialista sul pianeta).

Un risultato che rivela anche nel cosiddetto centro-sinistra nostrano, che si era messo subito l'elmetto, non solo una vocazione ben collaudata dai tempi della Yugoslavia alla guerra, ma anche un'idiozia politica che di sicuro la vecchia DC e il PSI d'un tempo non avrebbero avuto.

Perdita di influenza nell'area, quindi perdita di commesse e petrolio e gas a costi più alti, non più da partner principale (che non siamo più), una polveriera islamista a sovranità nazionale dall'altra parte delle nostre coste. Devo proseguire?

Siamo solo all'inizio, ma finché non si affermerà nel nostro paese una politica autenticamente pacifista, basata sul dialogo, sulla diplomazia, ripudiando la vocazione tutta anglosassone dell'imperialismo occidentale all'egemonia armata sui popoli, all'azione bellica spregiudicata su aree strategiche del mondo, finché non ci saranno forze democratiche che sosterranno la scelta più giusta da fare (soprattutto in tempi di capitalismo selvaggio come questo) USCIRE dalla NATO, uscire da questa congerie di ladroni e criminali genocidi (purtroppo legittimati dall'ONU e dal Tribunale dell'Aja), non solo saremo complici di crimini finalizzati al potere e al profitto dei centri di potere finanziario e dei complessi militari industriali dominanti nell'impero occidentale, ma subiremo le conseguenze sanguinose interne ed estere di questa logica del terrore, del complotto e del rovesciamento golpista.

Mediti Vendola sui suoi compagni di strada.



(Immagini presa da Aurora, Bollettino di informazione internazionalista)

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