venerdì 21 ottobre 2011

L'ORDINE OCCIDENTALE.




Nella mia mente scorrono le scene partigiane di un'Italia liberata nell'aprile del '45. Uomini e donne che in modo civile, dopo una lotta sanguinosa, spietata contro l'occupazione hitlero-repubblichina, riconsegnavano agli italiani un paese civile. La difesa delle fabbriche, delle infrastrutture, la cattura dei nemici, tutto aveva l'ordine e la correttezza di un esercito rivoluzionario che rappresentava a pieno diritto la democrazia nascente. Le forze politiche, il CLN, che avevano condotto la guerra di liberazione, rappresentavano il meglio della società italiana, le intellettualità più fervide, la nuova classe dirigente.
Il movimento partigiano non ha mai usato la tortura, non è mai stata folla disumana di esseri deliranti col mitragliatore.
Queste scene libiche, ci dicono che qui siamo al prodotto più fedele al'impero NATO, figlio della contemporaneità e del declino dell'impero stesso (come stiamo vedendo nei suoi paesi centrali scossi dalla crisi): il terrorismo di Al Qaeda e dei servizi segreti, con tutta la sua corte di zimbelli locali con licenza di macellare avversari e civili.

Nella Libia "liberata", dietro le grida forsennate "allah u akhbar", nei macelli di massa, torture ed esecuzioni sommarie (non ultima quella di Gheddafi: questo video fa vedere gli ultimi istanti del despota nella mani di nuovi barbari, forse peggiori di lui) che questo sedicente CNT, fantoccio della NATO, sta perpetrando contro gli avversari, non c'è nulla di una liberazione democratica della società civile libica. Ci sono il caos, l'integralismo islamico che avevamo già visto all'opera in Iraq, ci sono i mercanti che venderanno ai loro sponsor stranieri, "benedetti" dall'ONU, petrolio e gas libici.

Dietro questi massacri c'è il solo modo in cui la NATO, quell'insieme di potenze che ha fatto della guerra esterna e delle macellerie sociali interne le uniche modalità in cui si esprime la sua "democrazia", porta i suoi interessi nel mondo.
Dietro questi massacri c'è il nuovo ordine nell'area e i nuovi padroni del petrolio nord-africano: Francia e Regno Unito.
Non c'è democrazia. Non c'era prima, non c'è adesso.

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