giovedì 1 ottobre 2009

LA SINISTRA CHE VORREI


Partiamo da quella che non vorrei. Anzi, che non voglio. E' stato penoso, ieri mattina, assistere alla polemica su Rainews 24 tra Mussi e Ferrero. Con argomenti bassi, banali: Sinistra e Libertà? Per Ferrero sponda sinistra del PD, e Mussi a sottolineare che la falce e martello una parte dell'elettorato di sinistra non la vota. Beghe di cortile. Tutti e due, Mussi e Ferrero, a rincorrere la Linke: uno a dire che ha vinto perché ha saputo rinnovarsi senza mettere la falce e martello, l'altro a replicare che in Germania è diverso, c'è stato il muro di Berlino. Cazzate. Bullshit. Questi sono ancora qui a spararsi fucilate, mentre la sinistra nel Parlamento non c'è più . Gli uni a inciuciarsi con i socialisti post-craxiani, gli altri da bravi "comunisti di sinistra" a dire che nessuno nell'opposizione parla di diritti di lavoro, senza proporre però progetti che vadano al di là del mero resistenzialismo sulle tutele al  lavoro dipendente e alla lotta a quello precario. Resistenza lodevole, ma scusate, in attesa del comunismo sta venendo su il fascismo. E poi tutti giorni si mangia: qualche progettino per l'imprenditoria e per le scelte di politica economica nell'attuale contesto epocale, no? Bisognerebbe fare una campagna: non vi votiamo più, finché non avrete completato un percorso unitario di costruzione di una sinistra che ha un progetto politico unico e che è realmente radicata nella società. Cari compagni della sinistra radicale, tutti, compresi PdCI e Verdi: siete dei residui inutili, sputati fuori dal palazzone. Siete alla ricerca di puntelli per usufruire del finanziamento ai partiti. Li conosco bene i culi di pietra di Rifondazione, non chi lavora, precari arrabbiati, che sono tanti, che stimo, rispetto e Onoro. Bensì quelli che fanno segreteria, che quindi c'hanno tempo, ma lo buttano nel cesso con minchiate da burocrati. Dipendenti ipergarantiti, che so, delle ferrovie, con la pensione sicura, che chiacchierano di precariato. Col culo al caldo. Ma sono così anche gli altri sinistri radicaloidi. Che cenette faranno nelle piazzette romane, a discutere di massimi sistemi? Mussi che dice: il PD mi avrebbe steso tappeti rossi. E lui stoico no. Ma vai nel canile! Abbassa la cresta, compagnoschi. Vorrei avere la tua pensione. Per me, vile lavoratore autonomo, che devo conciliare il pranzo con la cena e che non so se lavoro oggi o domani, siete un insulto alla ragione. Avreste il dovere, prima ancora che politico, morale, di fare quello che altre forze hanno fatto in altri paesi. Proprio la Linke di cui voi cianciate. Ma perdete tempo. Perdete tempo in diatribe a cui non frega nulla a nessuno. A me men che meno. E Marx sa quanto sono di sinistra... Se le cose proseguiranno così, voterò per un partito borghese, ma l'unico oggi a fare vera opposizione nel Parlamento e nella società. Certo, borghese e liberal democratico nel vero senso ideologico del termine: l'Italia dei Valori. E' che lì il mio voto non mi sembra sprecato. Andate a consultare "Un passo avanti e due indietro"  o "Stato e rivoluzione" di Lenin. Guardate se la mia tattica è contemplata. Perdindirindina, no, sono un menscevico, una iena revisionista... anatema! Beppe Grillo sarà pure un istrione e sulla questione dei rumeni mi ha fatto proprio incazzare. Ma persino un comico è riuscito a intercettare il malcontento della società civile! Ha fatto liste civiche. E voi avete bollato i milioni di cittadini che hanno votato i referendum di Grillo come fenomeno di populismo. Parlate con l'erremoscia compagni. Non convincete. E quindi non vincete. Imparate prima a stare insieme, a confrontarvi. A usare quella cosa di cui vi imbevete sempre la bocca: la dialettica. E poi se ne riparla. Ossequi.

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