domenica 13 dicembre 2009

SCONTRO INTERBORGHESE, CON TOTALE ASSENZA DELLA SINISTRA


Casini lancia un'apertura a Fini e Di Pietro per creare un fronte anti-Berlusconi. In pratica sta accadendo quello vado sostenendo da tempo. I ceti borghesi insofferenti al dirigismo para-fascista di Berlusconi, puntano a ricostruire una classe dirigente decente, che sia credibile nel contesto dell'Europa comunitaria e a livello internazionale. Sanno che dal Berlusconismo si uscirà con un forte scontro politico e chiamano a raccolta le consorterie non-golpiste o meno golpiste, per uscirne "bene", da destra. E la sinistra? Langue amorfa e inesistente sul piano politico. Il PD farà da grande ammortizzatore, il pontiere con il sindacato, che farà accettare politiche liberiste nel nome di un'uscita dalla crisi che, come al solito, pagheranno i lavoratori e i settori più disagiati della società. All'opinone pubblica anti-berlusconiana tutto questo andrà bene, pur di uscire dal cul de sac di un paese sempre più allo sfascio e privo di valori etici, di diritti e di legalità. In Italia stiamo vivendo uno scontro politico inter-borghese in un contesto di scontro sociale di classe sempre più esteso. Dove i ceti popolari del lavoro salariato e precario, della disoccupazione e sotto-occupazione, non hanno rappresentanza. Dove c'è una totale assenza di protagonisti politici anti-capitalistici che siano realmente credibili.
Questo lo scenario. I progettini rabberciati della federazione della sinistra di Rifondazione, Comunisti Italiani e Salvi, così come la politica satellitare al PD dei transfughi vendoliani e di Sinistra e Libertà, sono del tutto inadeguati alla situazione straordinaria, di emergenza politica. Saranno ancora una volta attori secondari sulla scena politica.

Nel vedere il video dell'assemblea generale emiliano-romagnola della Federazione della Sinistra, mi viene già l'orchite: cose già viste che si ripetono, con le dirigenze che si contano i posti e i seggi, le anime candide che non contano un cazzo, le correnti di ernesti e contro-ernesti che manovrano come se fossero al comitato centrale del PCUS, gli entristi che ci stanno finché conviene e poi ne escono per fare nuovi partitini rivoluzionari... il falò dell'imbecillità, le sfilate autocelebrative prive di legami seri con il mondo del lavoro, lavoro politico vero del tutto assente. Paradossalmente quella che non è capace di rinnovarsi nella politica è proprio la sinistra radicale e antagonista.
Quindi, la piazza è consegnata ai Travaglio, ai Beppe Grillo, ai Di Pietro. A una CGIL onnicomprensiva che è di "estrema sinistra" solo perché il quadro politico si è spostato ancora più a destra. E lei è rimasta lì. Lodevolmente, ben s'intende.

Che fare? Se lo domandava qualcuno a noi comunisti molto caro, un po' di anni fa. A chi non crede agli inciuci parocchiali rossi, posso solo dire di stare dentro il movimento democratico che si va formando nel paese. Di fare le anime candide che non contano un cazzo nei contesti di dibattito e di organizzazione della sinistra radicale e di classe.
Certo è che l'assenza di una sinistra democratica, classista, che sappia inserirsi nelle contraddizioni sociali, che proponga una piattaforma di programma immediata, di diritti e tutele, di proposta economica che riguardi tutti i ceti produttivi toccati dalla crisi, per una prospettiva più generale di alternativa anti-liberista, ecologista, che dia un impulso nuovo, socialista e collettivista a una società di mercato, nell'ipotesi di un suo superamento epocale, è proprio quello che manca.
Manca la grandiosità del bolscevismo leniniano, capace di intervenire nelle contraddizioni delle classi dirigenti, di allearsi con la parte democratica della borghesia, con il menscevismo, per poi superarlo con un'alleanza rivoluzionaria della classi popolari, operai e contadini, soldati.
Assistiamo invece ai pipponi mentali autoreferenziali e utopistici di pochi capetti rossi, incapaci di leggere la realtà, la situazione politica, se non con le spesse lenti del marxismo dottrinario ossificato. Quanto di meno  marxista, sul metodo e sull'analisi, sulla visione della realtà e sull'azione politica, ci possa essere oggi. Perché non sono tedesco o venezuelano?
Un'ultima cosa: chi ci capisce qualcosa di questo logo che riporto qui sopra? Vogliono starci dentro tutti e tutti vogliono la loro sigletta. Penoso...

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