sabato 19 marzo 2011

LIBIA. APPUNTI SPARSI.


La questione è che l'intervento della NATO, con o senza placet dell'ONU (ora
ce l'ha), non è la soluzione, ma l'epilogo del problema.
Vediamone il perché.
1. I fatti: una parte della popolazione si rivolta al regime e di fronte alla
reazione sanguinosa di Gheddafi (che comunque in Libia ha instaurato un
totalitarismo populista)..., prende le armi, parti dell'esercito disertano e
costituiscono una milizia popolare contro lo stato libico. In sintesi, è una
guerra civile. C'è popolo da una parte e popolo dall'altra.
2. Cosa avrebbe dovuto fare l'ONU: innanzi tutto le diplomazie avrebbero
dovuto muoversi per scongiurare il bagno di sangue, se fossero stati veramente
a cuore i civili libici che, come si sa, in ogni guerra civile ne fanno
pesantemente le spese. L'ONU avrebbe dovuto agire per una trattativa.
3. Cosa ha fatto invece la NATO: ha preparato le proprie opinioni pubbliche
all'intervento, il solito dittatore sanguinario che viene considerato un pazzo
(quando fino al giorno prima ci facevano buoni affari tutti). Ha lasciato
incancrenire la situazione. Ha quindi trattato con Cina e Russia la loro
astensione al Consiglio di sicurezza dell'ONU e si è garantita la possibilità
di intervenire. (Vedremo in futuro quali saranno le contropartite ottenute
dalle altre due potenze imperialiste per dare il placet a tutte le operazioni
necessarie a mantenere il Mediterraneo come zona di controllo NATO-Occidente).
Quindi, passata come al solito nell'opinione pubblica la nozione "noi buoni,
loro cattivi", non ascoltano, non trattano, vanno a bombardare, punto.
4. Cosa accadrà: con l'aviazione e le installazioni militari di Gheddafi, sarà
una guerra civile più lunga, che farà ancora più morti, dato che se gli insorti
hanno una base popolare, anche dall'altra parte c'è una parte di popolazione
che sostiene il rais; avremo ritorsioni terroristiche da parte di Gheddafi;
alla fine del conflitto avremo una Libia distrutta, in mano alle potenze
dominanti, i “volonterosi”, che ridisegneranno le influenze politiche nel sud
del Mediterraneo, controlleranno l'estrazione e i flussi di petrolio e gas
libico, ridimensionando il ruolo dell'Italia.

Entriamo nel merito delle argomentazioni "buoniste" di Napolitano, Bersani &
c, le stesse del governo D'Alema nella crisi dei balcani nell'era Clinton.
Davvero la NATO è titolata per intraprendere una simile operazione? Abbiamo
visto con la Ex Yugoslavia: civili bombardati, D'Alema porta ancora addosso il
sangue dei bambini dell'asilo di Surdulica, raso al suolo da uno dei tanti raid
"umanitari". Risultato: il Kossovo in mano alla più grande associazzione a
delinquere dell'area, traffico di droga, di organi, e chi più ne ha più ne
metta. Saltiamo l'Irak, nelle quali le posizioni del "tenero Giacomo" sono
state un po' diverse (non c'era l'imprimatur delle Nazioni Unite). Afhanistan:
le vediamo le operazioni NATO: bombardamenti sui civili, tanto che persino lo
stesso presidente Karzai, altro trafficante di eroina messo lì dall'Occidente,
ha protestato.

Alcune domandine:
Perché poi in LIbia sì e nel Bahrein (decine di morti tra i civili solo ieri)
no?
Se dei cittadini francesi avessero preso le armi e una parte dell'esercito
avesse occupato Lione, chi avrebbe potuto dire al governo francese di non
essere titolato per intervenire? Gheddafi non può perché non è democratico?

Io sto dalla parte degli insorti, ma non tollero un'aggressione militare
nell'area da parte di chi rapina e saccheggia metodicamente i popoli, da chi ha
come scopo essenziale il gas e il petrolio libici e non gliene fotte un cazzo,
diciamolo, dei civili. Come ha già dimostrato altrove.

Mi è piaciuto molto l'intervento di Marco
Revelli da Corradino Mineo, su Rainews24. Revelli in buona sostanza, diceva che
era prima che si dovevano fare i passi giusti, che l'ONU doveva intervenire per
mettere davanti a un tavolo le parti. Invece qui, la situazione è stata
lasciata incancrenire a bella posta. E' come il becchino che visita il malato e
interviene (poiché becchino) quando questi è morto.
La questione vera è che l'occidente non ha mai raccolto le possibilità di
mediazione, neppure quelle di Chavez. E non lo ha fatto perché ha deciso sin
dall'inizio di intervenire. Il suo problema è stato solo quello di preparare le
proprie opinioni pubbliche e trattare con gli altri veri e autorevoli
interlociutori: Cina e Russia.

Inoltre, può non piacere, ma quella è una guerra civile. Anch'io sono dalla
parte degli insorti e penso che Gheddafi sia uno dei tanti dittatori
sanguinari, oppressori del proprio popolo che andrebbe sconfitto e processato
per crimini. Ma una parte della popolazione libica è con lui. Solo questo fatto
avrebbe dovuto far agire diversamente un organismo internazionale come l'ONU,
che dovrebbe essere neutrale, ma che in realtà soggiace alle politiche
dominanti delle potenze imperialistiche.

Che fare? Adesso non c'è più nulla da fare, o molto poco, in un contesto in
cui abbiamo degli aggressori che si spacciano come umanitari, in una situazione
in cui anche personaggi come Zucconi e la Concita si sono messi gli elemetti.
Il mainstream guerrafondaio, con tutta la solita litania di menzogne e
falsificazioni, si è messo in moto e le poche voci fuori dal coro, c'è da
giurarci, verranno tacciate di anti-patriottismo e di filo-gheddafismo. Quando
poi avremo le prime bombe nelle nostre città (il rischio non è nei missili
libici, potenti come uno sputo, ma il terrorismo del perso per perso),
l'isteria crescerà. La questione vera è che non abbiamo una vera opposizione
pacifista, così come non l'abbiamo sul terreno del lavoro, dell'ecologismo e di
tanti altri temi fondamentali. Stiamo continuando a dare spazio a veri
mentecatti della politica come D'Alema e Bersani, che hanno creato lo stesso
schemino di oggi nell'attacco NATO alla ex-Yugoslavia e non si sono mai posti
il problema di quello che quei tragici eccidi e poi l'occupazione del Kossovo
hannom prodotto: classi dirigenti criminali, uranio impoverito nel territorio,
un odio sempiterno tra popolazioni... cdevo andare avanti? Siamo noi che
abbiamo un problema grande come una casa. Finché resteranno sulla scena
politica degli schifosi di questo tipo.

Che fare? La NATO è l'ultimo organismo che dovrebbe fare qualcosa. Si va la
non per i cibìvili libici, ma per qualcosa di molto meno nobile.

Infine, mi voglio mettere un attimo i panni di chi pensa all'Italia come
potenza politica dell'area. Anche da un punto di vista italiano, in questo
nuovo contesto conteremo come coppe quando briscola è bastoni. In questo
momento in cui scrivo, USA, UK e Francia stanno facendo un incontro ristretto.
Poi parteciperanno gli altri. potevamo frenare anche noi, come la Germania, ma
non l'abbiamo fatto, con la speranza che una partecipazione attiva (non
decideremo un cazzo) non dia troppo potere nel Mediterraneo poi a chi ci sta
inculando anche uno dei maggiori caseifici italiani come la Parmalat...
I nostri capitalisti e i nostri governanti, la nostra falsa opposizione sono
tutti un branco di cazzoni.

Oltetutto Bersani è anche deficiente sul piano politico, perché è ormai chiaro che Francia e UK, i più interventisti, possono agire così perché abbiamo un presidente del consiglio screditato a livello internazionale, che ha baciato la mano a Gheddafi, perché ora nella diplomazia internazionale l'Itaia conta come coppe quando briscola è bastoni. Questo intervento ci penalizzerà sul dopo Gheddafi: chi gestirà cosa? Altra bella guerra del cazzo, anche da un punto di vista imperialista, di influenza italiana nell'area.

Terza questione, la disinvoltura con cui ormai si fanno guerre a raglio. Abbiamo un paese in guerra civile sotto il culo e andiamo a buttare benzina sul fuoco. Sicuro che Gheddafi farà qualcosa anche sul nostro territorio. I morti civili nostri su chi peseranno, cari Frattini e Bersani?

Questo intervento non è una soluzione, non vanno là per questo, sono panzane. La NATO non è un'associazione benefica che tiene libero il mondo dai terroristi cattivoni. Vanno là per il petrolio e il gas, per una stabilità nel...l'area che se ne fotte dei popoli, come se ne fotteva prima quando questi signori facevano buoni affari con Ben Alì, Mubarak e lo stesso Gheddafi. Se ci mettiamo a calpestare tutte le volte l'art. 11 della nostra Costituzione accettando le ragioni di chi vuole fare "buoni affari", siamo dei pacifisti di m...

Perché i nostri santi difensori della democrazia non fanno qualcosa anche in Sudan, o nello Yemen, o nel Bahrein... perché fanno gli "umanitari" (te li raccomando i loro fuochi amici, andiamolo a chiedere agli afghani) solo quand...o gli interessa, punto. Fare qualcosa? Intanto chi. Poi che cosa. Non certo la NATO, perché tanto sappiamo già cosa farà e perché. Ribadisco, non possiamo fare i pacifisti a senso unico e solo quando lo riteniamo giusto. La guerra va aborrita, è una peste per tutti popoli. La resistenza libica deve lottare per la sua libertà, non per le nostre banche.


Nessun commento:

Posta un commento