mercoledì 16 marzo 2011

VALLO A RACCONTARE!


Vallo a raccontare agli elettori, ai tuoi elettori che dopo quanto sta accadendo in Giappone, vai avanti come se nulla fosse col nucleare. Vallo a raccontare ai tuoi compaesani, che ti hanno eletto governatore, che darai il placet per la costruzione di una bella centrale nucleare, anche di nuova generazione, proprio davanti alla finestra di casa, nel territorio dove vivono.
Vallo a raccontare.

E infatti, come volevasi dimostrare, dopo i primi epiteti di "sciacalli" tuonati da Il Giornale, da Libero e dalla Prestigiacomo agli ecologisti, che giustamente pongono la questione riguardo il programma nucleare italiano, il fronte nuclearista nel governo si sfalda. Dopo aver letto i primi sondaggi, che darebbero una batosta elettorale ai partiti di governo, se persistessero con questo proposito radioattivo, meno scaltri della Merkel e più cialtroni, sembra che i vari esponenti della maggioranza stiano discutendo tra loro sul che fare: meglio i voti e stare al governo o fissarsi su un nuclearismo destinato con tutta probabilità a morire con i referendum? Giugno è vicino.

Il primo a smarcarsi è stato Zaia, governatore del Veneto, che ha dichiarato che non permetterà mai che delle centrali vengano costruite nella sua cara e amata regione, ostrega. Figuriamoci se la Lega, sempre attenta alle scorregge di cane che potrebbero far perdere consenso, non si rivolterà come la merda al badile.

Poi entra in scena Angiolino Alfano a Ballarò, che arrampicandosi sugli specchi, dando un colpo al cerchio e uno alla botte, ha interpretato i primi dubbi di alcuni esponenti della maggioranza. I profitti di Enel e soci non valgono una messa.
E la posizione ufficiale è diventata: ci uniformeremo a quanto verrà deciso in sede europea. Come a dire: lo si decide tutti... inutile che le nostre lobbies nucleariste vengano poi a dirci che non abbiamo fatto il possibile.

Tra le tante dichiarazioni a raglio, alcune del tutto stravaganti se non fossero tragiche, tra cui spicca: faremo controlli sul territorio anche durante l'intero ciclo di vita delle centrali. Con un "anche" molto inquietante che ci rivela, come farebbero le cose alla cazzo di cane, all'italiana, se questo programma andasse avanti. I pulcinella si confessano e viene fuori che questi controlli, in aree a forte dissesto idrogeologico non li avevano preventivati. Nel tempo lo sviluppo della cementificazione e il conseguente rischio di alluvioni sarebbero stati una variabile non considerata.

Se le cose stanno così, con il nucleare all'italiana tutto finirà a tarallucci e vino, con qualche stornello romano alla mocheccefrega, mochecceimporta, simmo tutti figli 'e mammate.
L'importante sono i voti. E poi che cazzo, restano sempre il ponte sullo stretto di Messina, zona di maremoti e vulcani e l'alta velocità, dio fa.

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