martedì 3 novembre 2009

FASCISMO STRISCIANTE


«Prima di iniziare devo fare una premessa: Stefano Cucchi non doveva morire, si doveva evitare che morisse». Così ha esordito martedì mattina nell'Aula del Senato il ministro della Giustizia Angelino Alfano nell'ambito dell'informativa del governo sulla morte di Stefano Cucchi (da Il Corriere della Sera).
Forse ad Alfano, però, sfugge qualcosina che sta a monte. Primo: non gli si doveva toccare neppure un capello, non lo si doveva pestare a morte per alcuna ragione. Secondo: non doveva farsi neppure mezz'ora di carcere: non ce n'erano i presupposti. Non ci sarebbero stati in qualsiasi altro paese civile, a partire dai paesi europei. Perché solo una legge infame, liberticida come quella che abbiamo in Italia, la Fini-Giovanardi, che equipara consumatori e spacciatori, può legittimare un'attitudine alla "mano dura" in casi che in altri tempi sarebbero stati archiviati con una segnalazione. In questo clima politico, si inseriscono soggetti che, potendo contare sulla piena impunità, fanno un altro mestiere rispetto a quello che è stato loro assegnato e per il quale prendono uno stipendio, ossia pagati da noi cittadini contribuenti. Fanno i "giustizieri della notte", sempre contro i più deboli. Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino, Rasman, e tanti altri casi ancora.
Polizia e carabinieri dovrebbero adoprarsi per difenderci, per darci sicurezza. La stragrande maggioranza lo fa, con professionalità e alto senso civico. A costoro deve andare la gratitudine di tutti. Qualcuno invece, diventa arbitro d'una "giustizia sommaria", che si esegue all'istante nelle caserme, nelle questure, nelle carceri, laddove non c'è controllo, laddove il cittadino è solo, dove la parola del poi è sempre quella di chi ha potere, con i suoi verbali di merda. Potrebbero dire che Cristo è morto dal freddo, che tanto ci saranno sempre giornalisti acquiescenti, e molto spesso giudici pronti ad avvalorare le peggio porcate con inchieste farsa. Anche Pilato e i farisei sarebbero stati immacolati come Maria.
Questa purtroppo è la narrazione quotidiana in questo paese, con camorristi in carceri d'oro, tangentari ed evasori, o peggio: criminali che sbiancano al 5% i loro denari sporchi di droga, armi, organi di bambini, fatture false, speculazioni. E con la povera gente a cui non viene condonato nulla. Neppure la multa per divieto di sosta.
Certo, abbiamo sempre fiducia nella magistratura, in giornalisti coraggiosi. Ma il più delle volte c'è un muro di gomma su cui rimbalza tutto. Anche il dramma di famiglie comuni, come Aldrovandi, Cucchi, gente come tanta.
Questo schifo deve finire. E può finire solo se un'intera casta di politici, di giornalisti, di responsabili delle forze di polizia se ne va a casa. Questo è ciò che dovrebbe fare un governo democratico, a partire dai segreti di Stato. Ma sappiamo che il PD di Bersani, se andasse al governo, non sarebbe così. Non lo erano i governi d'Alema, Amato, Prodi.
Sappiamo che lo schifo proseguirà al di là dei governi prodotti da questa casta di infami, coperto dalla "retorica sul carabiniere", la giaculatoria insensata e fanatica che mette a tacere tutto, che esclude a priori ogni critica a un sistema corrotto, a un verminaio ad alto tasso di fascismo e criminalità di regime. Una strana etica a senso unico, che bolla come filo-terrorismo la denuncia di cittadini e di forze realmente d'opposizione.
Ci si stupisce perché Berlusconi fa le leggi pro domo sua e rende qualcuno "più uguale" rispetto al resto dei cittadini. Ma la retorica della divisa consegna nell'impunità di fatto, concreta, un'intera categoria di cittadini: quella in divisa.
C'è da auspicarci che i democratici dentro le forze di polizia facciano sentire la loro voce e denuncino con forza i loro colleghi indegni di portare la divisa che portano.

Una postilla: ci sarà qualche "gumbagno sustanzialmente antagunista", che leggendo queste righe di elogio sulle forze di polizia, potrebbe obiettarmi che anch'io aderisco a cotanta retorica. Rispondo che le generalizzazioni non mi piacciono, e non mi sento antagonista alle forze di polizia. Voglio solo che facciano il loro mestiere, che è quello di dare sicurezza a tutti, tutelare le categorie più deboli. Sarò una mammoletta, un idealista? No, so che polizia e carabinieri contrastano ogni giorno la criminalità. E' il loro mestiere e meno male che c'è. Ognuno fa il suo. e ogni tanto qualcosina di più... Salvo d'Acquisto, i combattenti di Cefalonia e sui nostri monti.

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