sabato 12 febbraio 2011

BERLUSCONI? Il PIU' GRANDE COMUNISTA CHE L'ITALIA ABBIAMAI AVUTO!


I mass media ridotti a un'unica Pravda, con caccia ai dissidenti che fanno satira o giornalismo indipendente. Misure da censura staliniana (ma anche da minculpop fascista) come la proposta di Butti (PdL) per "regolamentare" i programmi in Rai. Per non parlare poi della riduzione del mercato a borsa della spesa per pochi gruppi finanziari. Un'egemonia su cui tutte le lobbies ci marciano e che ha strozzato la libera iniziativa.
E che cos'era dunque il socialismo reale se non una situazione analoga a questa? Proprietà privata o collettiva la sostanza non cambia.
Berlusconi è il piccolo Stalin che garantisce tutto questo, a partire dai suoi interessi. Come un tiranno alla Jaruzelsky o alla Honecker ha il potere assoluto, ha svilito il ruolo del Parlamento, che è diventato un organo di ratifica delle sue leggi. Si ritiene non processabile e vede i cittadini come sudditi.
Se passa definitivamente questa logica, proporrò l'inno sovietico al posto di quello di Mameli.

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